Nuova forte scossa a Sumatra, sale a 10 il bilancio delle vittime di ieri
Oggi nuova scossa di 7,7 gradi Richter, dopo le due che ieri hanno ucciso almeno 10 persone. Alta l’allerta tsunami in tutta la regione. “Profonda preoccupazione” all’Onu, che invia un team di esperti a Bengkulu.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – In meno di 24 ore scosse sottomarine hanno fatto tremare Sumatra più volte. Oggi è stato registrato un altro forte sisma sull’isola di Sumatra, dopo i due che l’hanno colpita ieri, provocando almeno 10 morti, un centinaio di feriti ed un piccolo tsunami sulla costa occidentale. Lo riferiscono fonti ufficiali. Le scosse hanno fatto scattare in tutto l’Oceano indiano l’allarme tsunami, subito rientrato dopo poche ore. La situazione rimane comunque d’allerta e la popolazione è ancora nel caos.
Secondo l'agenzia meteo indonesiana il sisma di oggi è stato di magnitudo 7,7 della scala Richter, mentre l'osservatorio sismologico americano l'ha valutato al grado 8. L'epicentro del nuovo terremoto è stato localizzato a 140 km a sud-ovest di Jambi, al centro dell'isola di Sumatra, ad una profondità di 24 km.
L'allerta è ai massimi livelli dopo la scossa di ieri, arrivata a farsi sentire in almeno 4 Paesi della regione: Malaysia, Singapore, Thailandia e Bangladesh. L'epicentro è stato localizzato a sud-ovest della città di Bengkulu e 620 km a nord-ovest di Jakarta. Inizialmente il centro geofisico americano (Usgs) aveva fissato a 7,9 l'intensità della prima scossa. L'agenzia indonesiana Antara l'ha poi innalzato a 8,4. A Sumatra risultano danneggiate moschee e crollati molti muri; anche a Jakarta i grattacieli hanno tremato. Dopo 20 minuti dalla prima scossa a Padang si sono sollevate onde di 3 metri.
In un comunicato stampa il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso oggi “profonda preoccupazione” per le potenziali conseguenze di un potente terremoto e di uno tsunami nella zona. Secondo quanto riferito dall’emittente indonesiana Metro TV, un team dell’Ufficio Onu per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA) partirà da Banda Aceh diretto a Bengkulu per studiare la situazione.
La popolazione è nel panico e in molti hanno paura a rientrare in casa. Le scosse hanno subito fatto rivivere l’incubo dell’onda anomala che il 26 dicembre 2004 uccise oltre 130mila persone nella sola Indonesia. L’arcipelago indonesiano si estende sul cosiddetto “anello di fuoco”: uno stretto corridoio che si snoda attraverso gli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano e caratterizzato da intense attività vulcaniche e tettoniche.
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