Nuova esplosione a Fukushima, cresce il rischio di radiazioni
Stamane è esploso il reattore n. 2 e si è incendiato il reattore n. 4. Nei giorni scorsi erano esplosi il n.1 e 3. Il livello di radiazioni vicino all’impianto è considerato nocivo per la salute. Innalzamento delle radiazioni anche a Tokyo. L’aiuto dell’Aiea e degli Stati Uniti. La borsa scende del 10%. Nel tardo pomeriggio il livello delle radiazioni è sceso.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Una nuova esplosione alla centrale nucleare di Fukushima ha innalzato le radiazioni a un livello pericoloso per la salute umana. Il portavoce del governo, Yukio Edano ha detto che le radiazioni all’impianto sono giunte a 400 millisievert all’ora, migliaia di volte più alte di ieri.
Secondo l’associazione mondiale nucleare, una dose di 1000 millisievert produce nausea e vomito; 5 mila millisievert può essere mortale per almeno il 50% dei colpiti.
Il premier Naoto Kan ha messo in guardia la popolazione su possibili fughe radioattive e ha domandato ai giapponesi che vivono fino a 30 km dall’impianto di Fukushima di rimanere chiusi in casa.
Anche nella capitale si registrano innalzamenti delle radiazioni, fino a 40 volte il normale, che per ora non sono considerate pericolose per la salute.
Stamane è esploso il reattore n.2 e si è sviluppato un incendio al reattore n. 4, che è stato spento. Nei giorni scorsi, per un difetto nell’impianto di raffreddamento, causato dal terremoto, erano esplosi il reattore 1 e 3.
Il governo ha chiesto all’Aiea, l’agenzia Onu per il nucleare, di mettere a disposizione delle “missioni di esperti”, per stabilizzare i reattori. Gli Stati Uniti hanno inviato due tecnici nucleari per aiutare a far fronte alle difficoltà con gli impianti. Nel tardo pomeriggio di oggi il governo ha comunicato che il livello delle radiazioni nell'impianto di Fukushima è sceso ai livelli prima dell'esplosione del reattore n.2.
La borsa di Tokyo ha subito un altro colpo, chiudendo la giornata a meno 10,55%. Ieri era caduta del 7%.
A cinque giorni dal terremoto di magnitudo 8.9, continuano le operazioni di soccorso. Le ultime cifre ufficiali parlano di 2400 morti e di circa 10 mila dispersi. Molte zone più remote non sono ancora state raggiunte dalle squadre di emergenza, guidate da circa 100 mila soldati.
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