Nuova campagna di diffamazione dei media di Hanoi contro i cattolici di Thai Ha
di Emily Nguyen
Si teme che dietro a tale comportamento ci sia la preparazione di nuovi attacchi contro i fedeli. L’atteggiamento dei media si unisce alle intimidazioni in atto contro l’avvocato che sostiene la causa prmossa dai parrocchiani contro un quotidiano e una televisione per i falsi resoconti del loro processo.
Hanoi (AsiaNews) – I media statali vietnamiti stanno lanciando una campagna di diffamazione contro i cattolici di Hanoi e questo fa pensare che si stanno preparando nuovi attacchi contro di loro. Si spiega così il dipingere come prosecuzione del disturbo della quiete pubblica la richiesta di giustizia avanzata dai parrocchani di Thai Ha, che a dicembre sono stati condannati da un tribunale per “danneggiamento di beni statali” e condotta disordinata”, per aver preso parte alle veglie di preghiera con le quali si chiedeva “giustizia” per la restituzione dei terreni sottratti alla chiesa. e che chiedono ai media statali di rettificare i falsi resoconti del loro processo.
In particolare i condannati chiedono al quotidiano Ha Nôi Moi e a Vietnam Television 1 di rettificare quanto raccontato. Accusati e testimoni al processo hanno riferito che tutti gli imputati si dichiararono non colpevoli davanti al tribunale. Ma i due media hanno riportato che “tutti gli imputati hanno ammesso la loro colpevolezza, riconoscendo che hanno compiuto azioni negative in violazione della legge”. Da aggiungere che gli autori dei resoconti hanno anche ricevuto un premio, che è sotto l’alto patronato del segretario del Partito comunista di Hanoi, Pham Quang Nghi.
In risposta alle richieste dei cattolici, il New Hanoi, il 27 febbraio si è rifiutato di rettificare quanto pubblicato: il giorno dopo, l’edizione on line del quotidiano ha pubblicato un articolo che accusava i querelanti di Thai Ha di rifiutarsi di “svegliarsi alla realtà”. Una settimana dopo, il 5 marzo, Vietnam Television 1 ha respinto la richiesta.
In generale, si sta evidenziando qual è l’obiettivo dei media statali: dipingere all’opinione pubblica come infondata la causa che hanno promosso i cattolici, e i querelanti come accusati testardi che non solo rifiutano di rispettare la sentenza del Tribunale del popolo di Hanoi, ma continuano a provocare disturbo pubblico insistendo con i media perché correggano ciò che essi descrivono come palese “distorsione della verità”.
A tutto ciò va aggiunta la campagna di intimidazione in atto contro l’avvocato Le Tran Luat, che difende la causa promossa dai cattolici. La settimana scorsa il legale è stato fermato dalla polizia all’aeroporto Tan Son Nhat, nel momento in cui stava per imbarcare da Ho Chi Minh City per Hanoi, proprio per la preparazione del processo contro Ha Nôi Moi e Vietnam Television 1. In precedenza, il suo studio è stato perquisito, una sua collaboratrice è stata pure fermata e lungamente interrogata, l’Ordine degli avvocati lo ha messo sotto accusa, il Giornale della sicurezza di Ho Chi Minh City lo ha accusato di guadani fraudolenti e una voce anonima l’ha avvertito di lasciar perdere la causa.
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