19/04/2006, 00.00
RUSSIA - VATICANO
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Nunzio: delegazione ad alto livello al Summit religioso di Mosca; c'è libertà per i cattolici

In un'intervista alla agenzia di Stato Interfax, mons. Mennini, nunzio in Russia, parla della collaborazione con la Chiesa ortodossa e assicura: Nessun ostacolo esterno alle attività cattoliche nel Paese.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Apprezzamento per l'iniziativa di confronto interreligioso, ma ancora nessun dettaglio sui membri della "delegazione" vaticana, che parteciperà il 3 e il 4 luglio a Mosca al Summit mondiale dei leader religiosi, promosso dal Patriarca della Chiesa ortodossa russa Alessio II e sostenuto dal presidente Vladimir Putin. A parlarne è il nunzio apostolico in Russia, mons. Antonio Mennini, che in un'intervista all'agenzia di Stato Interfax, si fa anche testimone del rispetto della libertà religiosa nel Paese.

Dal canto suo Vsevolod Chaplin, vice-presidente del dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha oggi affermato che "nelle relazioni tra ortodossi e cattolici il clima è migliorato". In un'intervista al giornale Nezavisimaya Gazeta, Chaplin ha sostenuto che "questo non lo si può non collegare alla personalità, alle dichiarazioni e alle iniziative del nuovo pontefice".

Il diplomatico vaticano assicura che la Chiesa cattolica "da sempre apprezza e prende parte in modo attivo ad ogni proposta a favore del dialogo e della cooperazione volta ad affrontare i maggiori problemi dell'umanità di oggi". Unendosi alle dichiarazioni dello stesso Putin a riguardo, Mennini conferma che al giorno d'oggi è importante rafforzare i valori morali e spirituali comuni a tutte le confessioni. E aggiunge: "È degno di nota il fatto che negli ultimi mesi vi sono state ripetute e positive dichiarazioni da parte di alti rappresentanti della Chiesa ortodossa russa sulla vicinanza di posizioni tra cattolici e ortodossi riguardo alla maggior parte delle sfide moderne". Al Summit di luglio non è stato invitato direttamente il Papa, ma una "delegazione" vaticana. Su di essa il nunzio ha rivelato che "ancora non è stata formata e approvata". Di sicuro "sarà una rappresentanza ad alto livello".

Nella stessa intervista il rappresentante vaticano garantisce di non conoscere episodi che giustifichino le recenti critiche del Congresso Usa a Mosca per il rispetto della libertà religiosa. "Sono contento di testimoniare che la legislazione russa in vigore assicura una reale opportunità di sviluppo e di normale esistenza per le comunità e le strutture della Chiesa cattolica in Russia". "Parrocchie, scuole e comunità monastiche - continua - lavorano senza restrizioni esterne e le organizzazioni caritatevoli cattoliche portano avanti le loro attività senza ostacoli".

Il nunzio ammette, però, che "ci sono alcune difficoltà in certe province motivate da una scarsa esperienza di vita in una società di diritto". Allo stesso tempo, "vorrei sottolineare che il meccanismo esistente per risolvere le situazioni di conflitto rende possibile, per la gran parte dei casi, raggiungere in modo legale il risultato desiderato senza ricorrere a dure accuse pubbliche, che di norma danno solo vantaggi temporanei, ma non aiutano a costruire relazioni di fiducia".

Mons. Mennini conclude con ottimismo: "La mia esperienza della presente realtà russa mi permette di sperare che le comunità cattoliche possano insieme agli altri cristiani, essere testimoni della Verità davanti al mondo che ne ha bisogno più che mai".
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