08/02/2005, 00.00
Israele - Palestina - Terra Santa
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Nunzio a Gerusalemme: "Sharm el-Sheikh, un passo positivo e incoraggiante"

Mons. Sambi ricorda la preghiera del Papa per la pace in Medio Oriente: "Le sue sofferenze offerte portano benedizione ai due popoli".

Gerusalemme (AsiaNews) – Un passo "positivo" nella "giusta direzione" verso una pace "che non esiste senza la giustizia". Con queste parole il delegato apostolico a Gerusalemme, mons. Pietro Sambi, commenta ad AsiaNews l'incontro fra il premier israeliano Sharon e il presidente palestinese Abu Mazen avvenuto oggi a Sharm el-Sheikh.

Durante il summit, svoltosi alla presenza del presidente egiziano Mubarak e di re Abdullah II di Giordania, Sharon e Abu Mazen hanno dichiarato un cessate-il-fuoco reciproco: entrambi i leader si sono impegnati a fermare le violenze verso la rispettiva controparte. Sharon ha inoltre promesso la liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane.

Definendo "incoraggiante" il meeting fra i responsabili mediorientali, mons. Sambi ha sottolineato che è in atto "un cambiamento di atmosfera nella regione". Esso si caratterizza – secondo il nunzio - "per l'abbandono della violenza e il ritorno al dialogo come metodo per discutere le vie della pace". In questo senso l'incontro di Sharm el-Sheikh "è incoraggiante per il ristabilimento della fiducia tra le due parti". Ora tocca alla "comunità internazionale" e ai "leader del mondo" – prosegue mons. Sambi – "sostenere questo incoraggiamento" che giunge dal summit mediorientale svoltosi in Egitto.

Il nunzio ha poi ricordato il ruolo del papa nel processo di pace in Medio Oriente: "Giovanni Paolo II è intervenuto centinaia di volte invocando la pace in Terra Santa e dando indicazioni precise dei valori umani e morali che possono portare alla pace, la quale non esiste senza giustizia".

Secondo mons. Sambi "le sofferenze [del papa] offerte per questo scopo non possono che ottenere benedizioni da Dio sui due popoli e sui responsabili perché abbiano il coraggio della pace" in Terra Santa, definita dal delegato vaticano "la  preoccupazione costante del cuore del papa".

"La via è lunga e in salita" ha concluso mons. Sambi, "ma ogni cammino incomincia da un passo, e il passo che è stato fatto è positivo e nella giusta direzione". (LF)

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