Nonostante le critiche, si insedia il premier Badawi

Alle elezioni di sabato la coalizione del primo ministro, al governo da 50 anni, perde la maggioranza assoluta in Parlamento. Nelle legislative locali, i partiti d’opposizione vincono in cinque Stati su 12.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Il primo ministro malaysiano, Abdullah Badawi, si è insediato ufficialmente stamattina, nonostante i continui appelli alle dimissioni lanciate dall'opposizione - ma anche dal suo stesso partito - dopo la sconfitta elettorale. Badawi, al suo secondo mandato, ha prestato giuramento durante una cerimonia al palazzo reale di Kuala Lumpur.

Nelle elezioni politiche dello scorso 8 marzo, la coalizione multirazziale del Barisan Nasional (BN) ha visto erosa una buona parte del vasto consenso finora ricevuto. Ha ottenuto 139 seggi su 222 nel Parlamento federale, perdendo così la maggioranza dei due terzi che ha mantenuto per la maggior parte dei 50 anni al governo e che consente anche cambiamenti costituzionali. L'opposizione è passata da 19 a oltre 80 seggi. Sabato si votava anche per le legislative in 12 dei 13 Stati della Federazione. Anche qui l’opposizione ha inferto un duro colpo al BN. Il Partito dell'azione democratica (DAP) - dominato dai cinesi - il PKR dell’ex premier Anwar Ibrahim e il partito islamico PAS hanno vinto in cinque Stati: Penang, Kelantan, Selangor, Perak e Kedah. Fino ad oggi solo il Kelantan non era retto dal BN.

Il primo ministro dichiara di accettare la sconfitta in alcune aree e invita la popolazione a restare calma. Funzionari di polizia hanno annunciato dure misure di sicurezza contro chiunque diffonda voci di scontri razziali. I risultati del voto - convocato prima della naturale scadenza del maggio 2009 – sono un chiaro sintomo dello scontento popolare verso il governo per la politica del premier per la crisi economica strisciante, la corruzione, le dispute sulla libertà religiosa, le discriminazioni razziali e le competenze dei tribunali islamici, che sempre più spesso giudicano anche i cittadini non-musulmani.