Non si fermano gli espropri di terre: esplode la protesta
Pechino (AsiaNews-Agenzie) – Non si fermano i furti di terra compiuti da autorità pubbliche e industrie a danno dei contadini. Nel ricco Guandong esplode in piazza l’ira della popolazione, priva di tutela nonostante la recente riforma terriera e le ripetute assicurazioni dei massimi poteri nazionali. A Dalian un poliziotto uccide 3 persone che gli hanno chiesto un indennizzo.
Nella città di Gurao, municipalità di Shantou (Guandong), gli abitanti hanno devastato più volte gli uffici e le case dei leader locali, protestando in piazza contro espropri illegali di terra. Nella zona è fiorente la produzione di abbigliamento intimo. I residenti protestano che i funzionari locali espropriano e vendono la terra sottoprezzo a investitori esteri per favorire l’industria e negano loro un equo indennizzo. Ora le autorità hanno costituito un “gruppo di lavoro” per mediare con la popolazione. Ma questa non ha più fiducia e vuole appellarsi subito alle autorità superiori.
Zhang Yifa, segretario del Partito comunista del villaggio di Xinxing, racconta al quotidiano South China Morning Post che i concittadini gli hanno invaso più volte la casa e hanno minacciato lui e altri funzionari. Lamenta che la polizia non è intervenuta, sebbene chiamata più volte.
A Dalian fonti locali hanno denunciato che il 26 aprile un funzionario della Polizia ferroviaria ha sparato e ucciso 3 membri di una famiglia venuti a casa sua per discutere di un indennizzo. Secondo la fonte, c’è stato un tentativo di non far trapelare la notizia.
Secondo dati ufficiali, oltre il 50% delle proteste sociali consegue ad espropri di terre e al mancato pagamento di un equo indennizzo. Nel 2005 ci sono state oltre 87mila proteste “di massa” riconosciute, mentre nel 2006 sono diminuite del 16,5%, ma sono diventate molto più violente. Il ministero della Terra e delle risorse dice che nel 2006 le espropriazioni indebite di terreni sono cresciute del 17,3% giungendo a 131mila casi. Si tratta di circa 100 mila ettari di terreni, un’estensione che supera del 76% quella del 2005. Almeno 43 mila ettari espropriati sono terreni agricoli.
Secondo l’agenzia statale Xinhua, “l’enorme numero di proteste sociali, ed il fatto che queste siano distribuite in tutto il Paese, sono divenuti il problema che più seriamente colpisce la stabilità sociale”. Ogni giorno in Cina si registrano fra le 120 e le 230 manifestazioni, in prevalenza nelle zone rurali.