Non invitata a Roma, la Siria afferma di essere la chiave del problema mediorientale
Damasco (AsiaNews) Non invitata al vertice di Roma, la Siria ricorda di avere un ruolo essenziale in qualsiasi progetto di soluzione della questione mediorientale e sostiene che alcuni Paesi europei stanno saggiandola per cercare di allontanare Damasco da Teheran e le chiedono di premere su Hezbollah ed Hamas, offrendole in cambio una soluzione per le alture del Golan. Una rivelazione che può anche essere vista come una proposta.
L'agenzia ufficiale Sana parla di "fallimento" della missione del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, in Medio Oriente e ritiene probabile una identica sorte per il vertice di Roma. "La Siria scrive la Sana - considera che la tregua tra il Libano ed Israele deve iniziare con il cessate il fuoco e lo scambio dei prigionieri tra le due parti". Il governo siriano si dice poi pronto "ad offrire il nostro contributo per facilitare le vie del dialogo", mentre minaccia che in caso di invasione Israeliana del territorio libanese, interverrà "per aiutare il Libano".
Quanto al "fallimento" della missione della Rice ed a quello "probabile" del vertice di Roma, esso viene collegato alla volontà di emarginare la Siria, malgrado, si sostiene, il suo appoggio notevole, anche se solo "morale" al partito di Dio, come ha sostenuto il ministro dell'informazione siriano Mohsen Bilal, in un'intervista al giornale spagnolo ABC.
L'Agenzia siriana critica le dichiarazioni di alcuni responsabili americani che non hanno considerato il ruolo ed il posto privilegiato e centrale che occupa la Siria in qualsiasi progetto di soluzione del problema del Medio Oriente.
Una fonte governativa siriana che ha preferito mantenere l'anonimato parla di manovra americana che mira a sciogliere l'alleanza tra l'Iran e la Siria per mezzo di una mediazione egiziano-saudita. Il governo di Damasco, secondo la stessa fonte, ha ricevuto negli ultimi giorni varie offerte da parte di alcuni governi europei ed arabi, per spingerla ad allontanarlo dall'Iran e ad esercitare pressioni positive sul Partito di Dio in Libano e sul movimento di Hamas in Palestina. In tal modo la Siria diverrebbe parte integrante del progetto di pace in corso. In tal caso le sarebbe stata promessa una soluzione del problema del Golan (occupato da Israele dal 1967) e la firma di un protocollo di cooperazione con l'Europa. Le proposta sarebbero state rifiutate, perché "la Siria non si compra con le promesse".