Nobel a Liu Xiaobo: forse un nuovo processo per il dissidente
Le autorità cinesi attaccano: “Il Premio a un criminale, le potenze straniere lo usano per attaccarci”. La moglie Liu Xia: “In carcere ora lo trattano meglio, pensiamo a un nuovo processo”.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Cina risponde alle critiche internazionali per le violazioni compiute contro i diritti umani dei dissidenti e accusa i governi stranieri di “interferenze nel suo sistema politico attraverso l’assegnazione del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo”. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Ma Zhaoxu, “i politici di alcuni Paesi stanno usando questo Premio per attaccare la Cina”.
“Si tratta non solo di mancanza di rispetto verso il sistema giudiziario cinese - ha sottolineato - ma mette anche un grosso punto interrogativo sulle loro vere intenzioni”. Pechino ha risposto duramente all’assegnazione del Nobel a Liu: il docente universitario è autore del manifesto Carta ’08, un documento che chiede alle autorità piena democrazia in Cina, unica strada per lo sviluppo del Paese.
Per la Cina egli è “un criminale”, e la decisione del Comitato norvegese “è assolutamente contraria ai principi” dello stesso riconoscimento. Nel frattempo, Liu ha chiesto alla moglie Liu Xia di ritirare in sua vece il riconoscimento il prossimo 10 dicembre a Oslo. “Non mi permettono di uscire di casa, pensate se mi consentono di lasciare il Paese”, ha commentato la donna, che di fatto è agli arresti domiciliari da quando è stato annunciato il Premio al marito. La donna ha chiesto al marito di scriverle un discorso per la cerimonia di Oslo, ma “mi ha detto che è rischioso, che non gli permetteranno mai di darmelo”.
Nel frattempo, però, Liu Xia conferma che gli avvocati del marito intendono chiedere un nuovo processo per il dissidente, che sta scontando in carcere una condanna a 11 anni per “sovversione contro lo Stato”. “Stiamo ancora vedendo cosa si può fare. Se lo faremo, ovviamente la nostra difesa sarà basata su una dichiarazione di non colpevolezza”, ha spiegato l'avvocato Shang Baojun.
Liu è stato condannato per aver redatto e distribuito Carta ‘08 e una serie composta da 6 articoli in cui descrive l’attuale situazione del Partito e le riforme democratiche necessarie al Paese. Secondo il legale, Liu ha il diritto di richiedere un nuovo processo all’Alta Corte di Pechino. Shang ha anche aggiunto che non esiste “alcun fondamento giuridico” per mantenere agli arresti domiciliari la moglie del dissidente e che non è ancora chiaro se sarà consentito alla donna di incontrare i suoi avvocati.
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