Netanyahu non va negli Usa per timore di rivelare il nucleare israeliano
A un incontro a Washington sulla sicurezza nucleare, Egitto e Turchia volevano che Israele parlasse del suo arsenale e che firmasse il trattato di non proliferazione. La politica sulla “opacità nucleare” di Israele (protetta dagli Usa) data dagli anni ’60. Paesi islamici preoccupati dell’arsenale di Israele e dell’Iran.
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non andrà a Washington dove era atteso per un summit sulla sicurezza nucleare. L’annuncio è stato dato stamattina presto. La decisione è stata presa dopo che Netanyahu ha saputo che Egitto e Turchia e altri Paesi volevano far ammettere a Israele il possesso di armi nucleari.
Leader di più di 40 nazioni sono attesi nella capitale Usa per una due giorni che si prefigge di limitare la diffusione delle armi nucleari a terroristi.
Secondo la Reuters, un rappresentante israeliano ha dichiarato che “il primo ministro ha deciso di cancellare il suo viaggio a Washington… avendo saputo che alcune nazioni, compresi Egitto e Turchia, pianificavano di dire a Israele di firmare il trattato di non-proliferazione nucleare”. Il ministro per i servizi segreti e l’energia nucleare, Dan Meridor andrà al posto di Netanyahu.
Il trattato di non-proliferazione è stato firmato da 189 Paesi, compresi tutti i Paesi arabi. Solo Israele, India, Pakistan e Nordcorea si rifiutano di firmarlo. Sebbene Israele mantenga una politica di “ambiguità” - né negando, né confermando –si ritiene che esso possegga un poderoso arsenale nucleare.
In conformità con un'intesa raggiunta già alla fine degli anni '60 con la presidenza Usa, Israele può tenere le armi nucleari a condizione che non lo ammetta ufficialmente. Si tratta di una politica chiamata "opacità nucleare". Tutti sanno che queste armi ci sono, che vi sono numerosi libri, articoli e siti web sull'argomento, ma l' "opacità" ufficiale ne rimane indisturbata.
Una delle vittime del programma nucleare israeliano è Mordechai Vanunu, il tecnico convertito al cristianesimo che ha scontato 18 anni in prigione per aver rivelato i segreti israeliani sull’atomica.
Molti Paesi musulmani hanno espresso timori per i programmi nucleari di Israele e Iran e domandano da tempo che il Medio Oriente sia una regione libera dal nucleare.
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