16/03/2009, 00.00
ISRAELE
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Netanyahu e Liberman, i primi accordi per il nuovo governo

di Joshua Lapide
Il partito di ultradestra Yisrael Beiteinu prenderà il ministero degli esteri, la sicurezza, il turismo, e dell’integrazione per i novi immigrati. Si attende per oggi l’adesione anche dello Shas. Le pretese laiche di Lieberman si sono ridotte, ma il dialogo con i palestinesi diviene molto più difficile.

Gerusalemme (AsiaNews) – Benjamin Netanyahu, primo ministro designato, ha cucito il primo pezzo della sua futura coalizione di governo, stipulando un accordo con Avigdor Lieberman, leader del partito Yisrael Beiteinu. Quest’oggi Netanyahu cercherà di fare un accordo con il partito Shas.

Secondo il portavoce di Yisrael Beiteinu, Lieberman in persona otterrà il ministero degli Esteri, e al suo partito andrà la Sicurezza, il Turismo e il ministero dell’integrazione, che si occupa dei nuovi immigrati. Affermatosi alle scorse elezioni con 15 seggi e divenendo il terzo partito del Paese, il partito di Lieberman è di ultra-destra, ma laico. Durante la campagna elettorale ha perorato la causa dei matrimoni civili (impossibili in Israele), e voleva imporre un giuramento di fedeltà allo Stato di Israele per tutti gli arabi presenti nei suoi confini.

Per far avvenire l’accordo con lo Shas, che è un partito di ultra-destra, ma religioso, queste posizioni sono state edulcorate, anche se non si conosce ancora la ricaduta sui dialoghi con i palestinesi. Il Likud di Netanyahu e gli altri due partiti sono contrari al processo di pace e alla nascita di uno Stato palestinese. Al massimo prevedono un rapporto per il miglioramento della situazione economica dei palestinesi.

Tempo prima, il ministro palestinese Riad Malki aveva detto che in Israele stava emergendo un governo “contro la pace”. “Con tristezza – ha aggiunto – dobbiamo dire che in Israele non vi è un partner con cui possiamo negoziare”.

Non si conosce ancora se il futuro governo sarà apprezzato o meno dagli Stati Uniti, desiderosi sia di far proseguire il processo di pace, ma anche di non diminuire lo stretto rapporto con Israele.

Netanyahu ha tempo fino al 3 aprile di trovare una coalizione che gli garantisca la maggioranza alla Knesset.

 

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