10/04/2006, 00.00
NEPAL
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Nepal: tre vittime negli scontri fra manifestanti e polizia

Una delle vittime è una passante che era stata ferita sabato dalla polizia. I manifestanti chiedono al re di tornare alla democrazia. Il governo vuole invece soffocare le proteste per reprimere l'insurrezione dei maoisti.

Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) - Proteste violente contro il re sono esplose ieri in tutto il Nepal dopo che una terza persona è stata uccisa a Kathmandu. Migliaia di persone hanno sfidato il coprifuoco, bruciato automezzi del governo e si sono scontrate con la polizia. I manifestanti chiedono a re Gyanendra di cedere il potere assoluto, che ha assunto quattordici mesi fa, e di tornare alla democrazia.

Il dimostrante è stato ucciso ieri a Banepa, vicino la capitale, dopo che un gruppo di manifestanti aveva provato ad attaccare una postazione della polizia. Le altre due vittime sono una passante ferita sabato dalla polizia e deceduta ieri e un manifestante ucciso dal fuoco dell'esercito nella città turistica di Pokhara.

"Non abbiamo paura dei proiettili", ha detto Prajwal Sharma, uno dei manifestanti. "Dobbiamo arrivare alla democrazia ad ogni costo, ce la faremo".

I 7 maggiori partiti politici di opposizione, che avevano convocato 4 giorni di sciopero generale da giovedì, hanno deciso di andare avanti con la protesta a oltranza. Fra i manifestanti ci sono anche i ribelli maoisti, i quali vogliono però dar vita a uno Stato comunista. Per questo hanno dato inizio ad una loro campagna contro il governo con violazione sistematica del coprifuoco, chiusura di autostrade e atti di vandalismo contro le statue del re.

Il governo ha reso nota l'intenzione di aumentare le misure per soffocare le manifestazioni. Ha inoltre dichiarato che polizia ed esercito sono stati costrette ad aprire il fuoco dato che i ribelli maoisti si sono uniti ai dimostranti e che gruppi di giovani avevano iniziato una sassaiola contro la polizia.

Sabato scorso era il 16° anniversario dell'introduzione della democrazia in Nepal, un esperimento che è finito lo scorso anno quando re Gyanendra ha assunto i pieni poteri affermando di voler contrastare la ribellione dei maoisti ed eliminare la corruzione. Molti dei nepalesi in un primo momento avevano accettato la scelta del re, che aveva promesso di tornare alle elezioni dopo tre anni. Lo status di monarchia è garantito dalla costituzione del Nepal.

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