Nepal: tra violenze e pochi votanti i monarchici vincono le elezioni contestate
I veri voncitori appaiono il boicottaggio e la protesta. I maoisti dichiarano la fine dello sciopero generale.
Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) Prevalgono i candidati dei partiti monarchici nelle elezioni municipali volute da re Gyanendra e rifiutate dalla maggioranza dei partiti e dai ribelli maoisti. Ma i veri vincitori appaiono il boicottaggio, la violenza, la divisione del Paese.
Dai primi risultati, relativi a 15 città, i partiti che sostengono il re hanno la maggioranza in 12 municipi, mentre gli altri 3 sono andati a candidati indipendenti. Re Gyanendra ha così persone fedeli in cariche importanti, ma non è riuscito a legittimare la pretesa di potere assoluto.
Durante il voto ci sono stati scontri a fuoco con morti e feriti. Nella sud occidentale Dang l'esercito ha aperto il fuoco contro circa 200 pacifici manifestanti, uccidendone uno.
Secondo dati provvisori della Commissione elettorale, a Kathmandu ha votato il 15-16% degli aventi diritto, nelle altre città una percentuale tra il 5 e il 20%, mentre nella zona al confine con l'India si arriva quasi al 40%.
"Nella zona spiega un insegnante di Birgunj, capitale commerciale del Paese ci sono molti commercianti e imprenditori di origine indiana, che disprezzano i maoisti che hanno loro causato molti danni". Per la stessa ragione prosegue - questi elettori si sono staccati dai partiti che hanno boicottato le elezioni e che di recente hanno fatto richieste comuni con i maoisti, non credendo nelle loro promesse di democrazia.
Subito dopo la chiusura dei seggi, i maoisti hanno dichiarato chiuso lo sciopero generale indetto il 5 febbraio, che aveva anche fatto rimanere a casa quasi 2 milioni di studenti. "Le maggiori vittime di questo sciopero ha detto ad AsiaNews padre Wilson sono i bambini innocenti".
"Le elezioni dice Krishna Sitaula, portavoce del Nepali Congress, partito di governo prima che nel febbraio 2005 il re accentrasse tutto il potere sono state volute per rinforzare la monarchia assoluta e sono state un totale fallimento". Nelle elezioni politiche del 1999 aveva votato il 66% degli aventi diritto e il 62% delle ultime elezioni municipali nel 1997.
Questa volta non ci sono stati candidati per oltre il 55% delle cariche e per un altro 30% dei posti c'era un solo candidato. Per cui il voto si è svolto in appena il 15% delle località.