Nepal: i militari sparano sulla folla, 3 vittime
Per il secondo giorno consecutivo, i soldati hanno aperto il fuoco sulla folla. Da quando sono iniziati gli scioperi hanno perso la vita 14 persone. Il re ha decretato per oggi 18 ore di coprifuoco.
Kathmandu (AsiaNews) E' finito tragicamente, con tre morti e 40 feriti, il 15mo giorno consecutivo di scioperi contro re Gyanendra, a Katmandu. Radunatesi in perfieria, migliaia di persone sono entrate nella capitale, in violazione del coprifuoco diurno. Ad attenderli c'erano centinaia di agenti di polizia che hanno sparato ad altezza d'uomo per disperdere la folla. Secondo fonti ospedaliere 12 feriti sono in gravissime condizioni.
Anche ieri i soldati avevano aperto il fuoco sui dimostranti, nel distretto di Jhapa, parte est del paese, e avevano ucciso 4 persone. Da quando sono iniziate le proteste, le vittime sono così salite a 14.
Un testimone oculare racconta ad AsiaNews che ieri pomeriggio una folla di 50 mila persone sfilava in modo pacifico per le vie della città di Chandragarhi quando i soldati hanno aperto il fuoco. "Non c'è stata nessuna provocazione da parte dei manifestanti, e quando i soldati hanno aperto il fuoco si è scatenato il panico".
Sandeep Kumar, un operatore sanitario, rende noto che, oltre alle vittime, quasi 200 persone sono ricoverate in ospedale. "Molti di loro sono feriti in modo grave, e 15 sono in pericolo di vita, i proiettili hanno colpito organi vitali. Solo preghiere o miracoli potranno salvarli. Trovo che sia un controsenso il fatto che il re abbia invitato i capi dell'opposizione a dialogare mentre i suoi soldati aprono il fuoco sulla folla".
La scorsa settimana infatti il re Gyanendra ha invitato al dialogo i partiti politici per riattivare una democrazia multipartitica, e ha tenuto un colloquio con quattro ex primi ministri: Krishna Prasad Bhattarai, Surya Bahadur Thapa, Lokendra Bahadur Chand e Marich Man Singh Shrestha. Secondo Ramesh Bista, un osservatore politico locale, le richieste del re non possono modificare la situazione. "E' una mossa inutile sul piano politico ma astuta. Il re si vuole accattivare le simpatie di tutte le persone che sono danneggiate da scioperi e manifestazioni".
Le opposizioni intanto rendono noto che anche oggi continueranno manifestazioni e scioperi. Medici, professori universitari e funzionari aderiscono alle proteste anche se sono consapevoli che ci potranno essere ripercussioni sulla loro professione. Oggi il governo ha dichiarato 18 ore di coprifuoco a Kathmandu e in altre zone per non permettere manifestazioni organizzate per oggi. Neppure ai ministri e ai diplomatici, inclusi gli ambasciatori, è consentito uscire, e le forze di sicurezza hanno l'ordine di sparare a chi dovesse violare il coprifuoco
Questa mattina i manifestanti si sono riuniti ai confini della città, e dicono di voler marciare sulla zona vietata. Un gruppo di agenti anti-sommossa è schierato e li sorveglia, ma non ha ancora mostrato l'intenzione di voler disperdere i dimostranti.
26/04/2006