Nepal: delegazione europea invita il governo alla stabilità, chiave per l'economia
Sette deputati dell'Europarlamento hanno visitato il Paese ed hanno invitato il governo a fare il possibile per il rientro degli investitori stranieri evitando che accada come in Sri Lanka, dove una guerriglia locale si è trasformata in un conflitto nazionale.
Kathmandu (AsiaNews) Il Nepal "deve stabilizzare la sua situazione interna, posare per sempre le armi e cercare in ogni modo di far tornare gli investimenti stranieri, unica chiave per un'economia corretta e competitiva". Sono questi i risultati di una delegazione del Parlamento europeo, che ha visitato per sette giorni il Paese.
La delegazione, composta da sette deputati del Parlamento europeo, è partita per studiare gli effettivi cambiamenti politici del Nepal e per controllare da vicino la situazione della guerriglia maoista e l'effettività del cessate-il-fuoco deciso dal governo e dai ribelli.
Per Neena Gill, capo delegazione, la "prima e più urgente necessità" del governo nepalese "è quella di attirare gli investitori stranieri che, spaventati dalla violenza degli ultimi dieci anni, si sono ritirati dal Paese. Sono loro, infatti, la chiave per ridare all'economia nazionale un tono migliore". "Questo però implica ha aggiunto che l'ordine sociale del Paese deve migliorare, il prima possibile".
"Le autorità nepalesi ha sottolineato hanno un reale bisogno di rinforzare la legalità nel Paese, che al momento versa in una situazione critica. Con questo non voglio che dire che il governo deve instaurare una legislazione dura nei confronti della popolazione, ma applichi un sistema che garantisca i suoi diritti".
"Quello che si deve capire ha aggiunto è che chi viene qui si deve sentire sicuro di non rischiare la vita e di poter svolgere il proprio lavoro in tranquillità. I criminali non sono la stessa cosa delle fazioni politiche in lotta, e sono i primi che devono essere banditi. Credo che questa sia una priorità".
Sulla possibilità di introdurre la fazione maoista nel governo, la Gill parlando a titolo personale e non a nome del Parlamento sostiene che "si può pensare, per il Nepal, ad un governo di tipo federale, in cui alcune parti siano rette da una fazione politica in maniera indipendente ma sottomessa ad un'autorità centrale".
In conclusione, la delegazione ha invitato il Paese intero "a guardare allo Sri Lanka, dove uno scontro locale è divenuto una guerra su tutto i territorio nazionale, e non tornare alle armi".