Nepal, terroristi indù minacciano nuovi attacchi contro i cristiani e musulmani
Kathmandu (AsiaNews) - Gli estremisti indù del Nepal Defense Army (Nda) minacciano attentati contro le chiese cattoliche e ordinano a cristiani e musulmani di lasciare il Paese. È quanto emerge da una serie di telefonate ricevute nei giorni scorsi da Chirendra Satyal, responsabile dei media cattolici nepalesi, e da P. Robin Rai, parroco della cattedrale dell'Assunzione di Kathmandu, bersaglio di un grave attentato nel 2009, ad opera dello stesso gruppo terrorista.
"Lo scorso 7 agosto - afferma Satyal - ho ricevuto una chiamata da una persona che sosteneva di essere il nuovo capo dell'Nda. Egli era convinto di parlare con un sacerdote, ma ha riattaccato quando ho spiegato che ero un laico". Il giorno dopo l'uomo si mette in contatto con p. Rai, presentandosi come Sangharsha, nuovo leader dell'Nda. "In pochi secondi di chiamata - racconta - il sacerdote - l'estremista indù ha dichiarato che avrebbe messo una bomba nella nostra chiesa se non avessi aiutato il suo gruppo. Ma quando ho chiesto che tipo di aiuto potevo offrigli ha riattaccato". Minacce sono giunte anche a Sundar Thapa, membro della Federation of National Christians, Nepal (FNCN). Egli dichiara che Sangharsha lo avrebbe invitato a sciogliere la federazione e ad abbandonare il Paese. Secondo il leader terrorista, il Nepal è da sempre un Paese indù e cristiani e musulmani non sono benvenuti.
I fatti di questi giorni hanno creato un clima di tensione fra le minoranze religiose, costrette in molte situazioni a presidiare in proprio con guardie armate l'ingresso degli edifici di culto per evitare attentati. Ieri, Basanta Panta, sovrintendente della polizia di Lalitpur, ha affermato che "le forze dell'ordine hanno aperto un'indagine contro tali attività criminali". Egli ha sottolineato che resterà in contatto con i leader della comunità cristiana, offrendo protezione ad edifici di culto e altri luoghi sensibili.
Dopo mesi di silenzio e presunti tentativi di riconciliazione, l'Nda ha ripreso di recente la sua lotta armata per la creazione di uno Stato indù, sfruttando la situazione di instabilità del Paese, dal 2007 senza una costituzione. Lo scorso 7 agosto la polizia ha sventato una serie di attentati contro edifici pubblici pianificati da sette membri del gruppo terrorista. La mente degli attacchi era Ram Prasad Mainali, ex leader dell'Nda in carcere dal 2009, da alcuni giorni in isolamento per evitare contatti con l'esterno. Nel 2010, Mainali ha inviato una lettera ai cattolici dove chiedeva perdono per l'attentato contro la cattedrale dell'Assunzione di Kathmandu, ma in seguito tale pentimento si è rivelato uno stratagemma per evitare nuove indagini a carico del gruppo.
Oltre all'attentato contro la cattedrale cattolica di Kathmandu del 2009, l'Nda ha rivendicato gli attacchi alla Union Mission to Nepal, organizzazione protestante, alla sede Onu di Kathmandu e a diverse moschee. Gli estremisti sono anche accusati dell'uccisione di p. John Prakash, rettore della scuola salesiana di Sirsya (Morang), assassinato nel luglio 2007.