Nepal, paura per la legge anti-conversione. La Chiesa blocca il corso di catechismo
di Kalpit Parajuli
Rimandate a data da destinarsi le sessioni per i nuovi catecumeni di altre religioni. Alla Gmg nessun rappresentante ufficiale della Chiesa nepalese a causa della situazione di tensione nel Paese.
Kathmandu (AsiaNews) – La Chiesa cattolica del Nepal rimanda senza spiegazioni il corso di catechismo destinato alle persone provenienti da altre fedi religiose. Le sessioni dovevano iniziare nei prossimi giorni. Fonti locali sostengono che il passo indietro della Chiesa sia legato alla presentazione del nuovo codice penale. Esso vieta ai cittadini di convertirsi a religioni diverse da quella di appartenenza.
Il clima di tensione di queste settimane ha spinto la Chiesa nepalese a disertare anche la Giornata mondiale della gioventù. “Nessun giovane ha rappresentato ufficialmente la Chiesa del Nepal a Madrid - afferma Chirendra Satyal, giornalista e responsabile dei media cattolici – ciò a causa della situazione di transizione che sta attraversando il nostro Paese”. Tuttavia, è stata data la possibilità di partecipare alla Gmg in forma privata.
La proclamazione dello Stato laico nel 2006, ha permesso alla Chiesa cattolica di celebrare pubblicamente i battesimi e le feste religiose.La maggiore libertà religiosa e la possibilità di rendere pubbliche le cerimonie, ha aumentato il numero di conversioni. Ogni anno circa 25 persone ricevono il battesimo. Lo scorso 15 agosto 30 bambini della diocesi di Kathmandu hanno ricevuto la prima comunione. Secondo dati ufficiali ogni domenica circa 300 non cristiani, soprattutto giovani indù e buddisti, assistono alla messa nella cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu. Essi non possono ricevere la comunione, ma al termine della celebrazione il sacerdote li benedice e consegna loro un mazzo di fiori in segno di benvenuto. Chi desidera può iscriversi al corso di catechismo riservato ai non cristiani, che si tiene subito dopo la messa. Il corso dura circa tre anni e il battesimo viene ufficializzato dopo un’accurata verifica della formazione del catecumeno e con il consenso dei genitori se questi è minorenne.
Con il nuovo codice penale, al vaglio del parlamento, la Chiesa cattolica e le minoranze religiose rischiano però di dover celebrare le proprie cerimonie di nascosto, come ai tempi della monarchia indù. Il codice bolla come proselitismo qualunque gesto di comunicazione della propria fede a una persona. Le pene vanno da una multa di 470 euro a un massimo di cinque anni di carcere. Se il colpevole è uno straniero è prevista l’espulsione immediata dal Paese.
Il clima di tensione di queste settimane ha spinto la Chiesa nepalese a disertare anche la Giornata mondiale della gioventù. “Nessun giovane ha rappresentato ufficialmente la Chiesa del Nepal a Madrid - afferma Chirendra Satyal, giornalista e responsabile dei media cattolici – ciò a causa della situazione di transizione che sta attraversando il nostro Paese”. Tuttavia, è stata data la possibilità di partecipare alla Gmg in forma privata.
La proclamazione dello Stato laico nel 2006, ha permesso alla Chiesa cattolica di celebrare pubblicamente i battesimi e le feste religiose.La maggiore libertà religiosa e la possibilità di rendere pubbliche le cerimonie, ha aumentato il numero di conversioni. Ogni anno circa 25 persone ricevono il battesimo. Lo scorso 15 agosto 30 bambini della diocesi di Kathmandu hanno ricevuto la prima comunione. Secondo dati ufficiali ogni domenica circa 300 non cristiani, soprattutto giovani indù e buddisti, assistono alla messa nella cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu. Essi non possono ricevere la comunione, ma al termine della celebrazione il sacerdote li benedice e consegna loro un mazzo di fiori in segno di benvenuto. Chi desidera può iscriversi al corso di catechismo riservato ai non cristiani, che si tiene subito dopo la messa. Il corso dura circa tre anni e il battesimo viene ufficializzato dopo un’accurata verifica della formazione del catecumeno e con il consenso dei genitori se questi è minorenne.
Con il nuovo codice penale, al vaglio del parlamento, la Chiesa cattolica e le minoranze religiose rischiano però di dover celebrare le proprie cerimonie di nascosto, come ai tempi della monarchia indù. Il codice bolla come proselitismo qualunque gesto di comunicazione della propria fede a una persona. Le pene vanno da una multa di 470 euro a un massimo di cinque anni di carcere. Se il colpevole è uno straniero è prevista l’espulsione immediata dal Paese.
Vedi anche