22/02/2006, 00.00
NEPAL
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Nepal, bambini sequestrati ed indottrinati dai ribelli maoisti

di Prakash Dubey

Sono 60 i bambini rapiti. Un educatore: "saranno indottrinati all'ideologia maoista, al culto della violenza e all'uso delle armi". In 10 anni i ribelli hanno sequestrato oltre 200 mila bambini.

Kathmandu (Asianews) - I ribelli maoisti hanno sequestrato sabato un gruppo di 60 bambini da 2 scuole per indottrinarli all'ideologia maoista. I bambini, sottoposti a una serie di "sedute educative" da parte dei ribelli, vivono nel distretto di Doti, nella parte ovest del Nepal. La regione è così remota ed isolata che la notizia del rapimento e arrivata solo oggi, dopo 4 giorni. È il primo rapimento dopo i 4 mesi di cessate il fuoco dal 3 settembre 2005 al 2 gennaio 2006.

"I bambini erano impegnati a prepararsi per i loro esami di marzo", ha dichiarato ad AsiaNews Rupendra Basyal, un educatore di un distretto a ovest dominato dai maoisti. "Ora sono stati portati con la forza in luoghi impervi e montagnosi, nei campi maoisti, dove saranno indottrinati all'ideologia maoista, al culto della violenza e all'uso delle armi. Questo è molto grave per la giovane psiche di questi bambini, oltre ad essere una grave violazione dei diritti dell'infanzia. I maoisti andrebbero scoraggiati a compiere tali atti".

Norbert Rai, un avvocato cristiano ed attivista per la promozione dei diritti umani, ha dichiarato che negli ultimi 10 anni i ribelli maoisti "hanno rapito oltre 200 mila bambini in circa 40 distretti del Paese per indottrinarli alla loro politica. Per sequestrare i bambini, entrano di improvviso in una scuola durante la lezione e chiedono a studenti ed insegnanti di seguirli nei loro campi situati nella giungla. Lì i bambini, per lo più di scuole elementari e medie fra gli 8 ed i 14 anni, sono trattenuti dai 5 agli 8 giorni per gli insegnamenti. Sono quindi autorizzati a tornare a casa".

"I maoisti – continua Rai - sostengono che questi atti fanno parte del loro programma di 'educazione del popolo', in linea al loro slogan 'metti la penna ed il quaderno nella borsa e tieni sotto tiro con la pistola il palazzo'. I maoisti inoltre educano i bambini alla 'guerriglia', in assoluta violazione del diritto internazionale che protegge i diritti del bambino. In questo momento far combattere bambini sotto i 15 anni nei conflitti armati è un crimine di guerra. Ma chi si interessa di questo? Di sicuro non i maoisti, nonostante il loro incessante dichiarare che la loro è una lotta per il bene della popolazione".

Basyal ha poi aggiunto che il programma di educazione politica è "una grande spina nel fianco degli insegnanti che sono desiderosi di aiutare i ragazzi, e che non solo sono costretti ad assistere alle sessioni di indottrinamento maoista, ma addirittura devono consegnare ai maoisti il 20% del loro salario come 'tassa del popolo', per evitare esecuzioni e persecuzioni. Oltre a ciò questi insegnanti sono oppressi delle forze di sicurezza per la loro presunta collaborazione con i maoisti".

Gli insegnanti hanno reso noto che quasi 200 dei loro colleghi sono rimasti vittime o dei proiettili dei ribelli o di quelli delle forze di sicurezza. Sono inoltre circa 4000 gli insegnanti rimasti disoccupati perché non in grado di affrontare la difficile situazione.

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