Neo sindaco di Sansha: difendere gli “interessi” di Pechino nel mar Cinese meridionale
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - In qualità di sindaco è chiamato ad amministrare un comune di 13 kmq, ma il suo compito più importante sarà quello di difendere "interessi e sovranità" nazionale della Cina nei due milioni di kmq di acque che circondano l'isolotto. Il 51enne Xiao Jie, neoeletto primo cittadino di Sansha, cittadina dell'isolotto di Woody (nelle Paracel) formata nel giugno scorso da Pechino per il controllo del mar Cinese meridionale, è considerato un uomo che sa coniugare "il rispetto dell'ecosistema ambientale" con il "bisogno di sviluppo". Per il People's Daily, giornale vicino al partito comunista, la sua priorità sarà la "difesa degli interessi" nella regione, mentre costituiscono un compito "secondario" lo sviluppo del turismo e dell'agricoltura.
Xiao Jie è originario di Leizhou, provincia del Guangdong, e ha trascorso oltre 30 anni ad Hainan. Egli ha studiato nella locale università, dove nel 1982 ha ricoperto la carica di docente. Due anni più tardi ha aderito al partito e iniziato la carriera pubblica, che lo ha condotto anche a Pechino per sessioni di educazione politica. Ha quindi fatto rientro ad Hainan, dove ha diretto di recente il Dipartimento per l'agricoltura. In occasione del primo discorso al Congresso del popolo, il neo sindaco e neo segretario del Partito comunista (un doppio incarico inusuale, in Cina) di una città di mille abitanti, in maggioranza pescatori e funzionari governativi, ha dichiarato che è "un grande onore essere il primo sindaco di Sansha". Il territorio ha un'importanza enorme a livello strategico per Pechino e l'incarico, ha aggiunto Xia Jie, rappresenta "una nuova missione, una sfida e un banco di prova".
Intanto Vietnam e Filippine continuano gli sforzi per contrastare le mosse "imperialiste" di Pechino nel mar Cinese meridionale. Manila si è rifiutata di riconoscere l'autorità di Sansha, mentre per Hanoi la Cina ha violato le leggi internazionali. Di recente i due governi hanno cercato alleati in seno all'Asean (Associazione che riunisce 10 nazioni del sud est asiatico) per rintuzzare l'espansionismo del Dragone; tuttavia, l'ultimo raduno dell'organismo in Cambogia si è concluso con un nulla di fatto, con i Paesi membri incapaci fino all'ultimo di stilare una mozione comune contro Pechino. Decisiva l'opposizione del governo ospitante; sulla scelta di Phnom Penh ha pesato lo stretto legame economico che unisce Cina e Cambogia. (cfr. AsiaNews14/07/2012 Le controversie sulle isole del Mar cinese meridionale lasciano l'Asean senza parola).
L'arcipelago nel mar Cinese meridionale, potenzialmente ricco di giacimenti petroliferi sottomarini, è conteso da Cina, Vietnam, Brunei, Taiwan, Filippine e Malaysia e da tempo i tentativi di impossessarsi di un atollo o di un altro producono frizioni fra i vari Paesi. Filippine e Vietnam accusano Pechino di essere sempre più aggressiva nel rivendicare la sovranità sull'arcipelago (cfr. AsiaNews 04/07/2012 Pechino contro tutti. La Cina sempre più dura in politica estera). Nelle scorse settimane si sono verificati scontri fra pescherecci filippini, vietnamiti e cinesi.
Le mire egemoniche della Cina preoccupano anche gli Stati Uniti che hanno accresciuto la loro presenza navale nel Pacifico. Secondo gli esperti di International Crisis Group (Icg), organismo con base a Bruxelles, le prospettive di risoluzione delle dispute "stanno diminuendo" e anche se resta "improbabile" una guerra, tutti i segnali "vanno nella direzione sbagliata".