Nelle miniere cinesi 2.900 morti in 8 mesi
Anche se quest'anno è diminuita la strage, la situazione rimane grave nonostante l'impegno del governo. Fonti ufficiali ne individuano una causa nella "collusione" tra funzionari pubblici e i proprietari delle miniere.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Nei primi 8 mesi del 2006 le miniere di carbone cinesi hanno ucciso 2.900 persone in incidenti causati da alluvioni, esplosioni ed allagamenti. Lo ha comunicato il 22 settembre scorso l'Amministrazione statale per la sicurezza del lavoro, evidenziando che i morti sono il 26 % in meno rispetto al 2005. In totale si sono verificati 1.824 incidenti, il 14 % in meno rispetto al 2005. Da anni il Paese ha il più alto numero mondiale di incidenti mortali, conseguenza della fame di energia che porta a tenere aperte miniere insicure.
Nonostante il calo del dato che si basa solo su stime ufficiali - Wu Yin, responsabile per la prevenzione degli incidenti nelle miniere di carbone, commenta che il rischio per i lavoratori rimane "alto". Pechino si era impegnata, dopo il record negativo del 2005, a garantire la massima sicurezza nel lavoro e a chiudere tutte le miniere illegali, ritenute responsabili della gran parte degli incidenti mortali.
Wu ha ricordato che per l'intero 2006 lo Stato ha investito 3 miliardi di yuan (375 milioni di dollari) per migliorare la sicurezza nelle miniere, soprattutto migliorando i sistemi di ventilazione sotterranei nei grandi impianti statali.
Ma la fame di energia e la ricerca di ingenti guadagni mantengono aperte molte miniere in condizioni di scarsa sicurezza. Sempre il 22 settembre il ministero per la Supervisione ha comunicato che 315 funzionari governativi e responsabili di imprese statali sono stati puniti, perché proprietari di quote nelle miniere di carbone. Pechino ha proibito questa pratica, che sempre più spesso porta i funzionari a concedere il loro benestare ad imprese rischiose per i lavoratori. Wang Shuhe, vice direttore dell'Amministrazione statale per la sicurezza del lavoro nelle miniere, ritiene che la collusione tra funzionari statali e proprietari delle miniere sia una causa perdurante della scarsa sicurezza sul lavoro. Il funzionario sottolinea che "solo quando eviteremo che funzionari pubblici proteggano le imprese, potremo giungere a un'effettiva prevenzione degli incidenti nelle miniere". Da tempo Pechino accusa i funzionari locali di trascurare la sicurezza, ma non riesce a risolvere il problema. (PB)