Nelle banche cinesi sono frequenti frodi e ruberie dei funzionari
Gli scarsi controlli, i carenti meccanismi di vigilanza e le immense dimensioni dei principali istituti, impediscono un tempestivo intervento. Emergono sempre nuove frodi miliardarie.
Pechino (AsiaNews/Scmp) - Nonostante il tentativo di aumentare i controlli nel sistema bancario cinese, emergono sempre nuove frodi commesse da funzionari delle banche.
"Ci sono stati graduali miglioramenti [nei controlli interni delle banche] - ha detto ieri Zhou Xiaochuan, governatore della Banca popolare di Cina (Bpc), ai margini dei lavori dell'Assemblea nazionale del popolo - ma occorrono maggiori interventi". Nonostante i ripetuti interventi governativi e i maggiori controlli, sono infatti emerse nuove gravi frodi commesse con la complicità dei funzionari.
L'imprenditore Zhu Dequan - è stato rivelato negli scorsi giorni - con l'aiuto di funzionari della Bpc, ha ottenuto 96 cambiali bancarie non valide da una succursale del secondo maggiore istituto finanziario del Paese nella provincia dell'Heilonjiang. Poi ha incassato i titoli per un valore totale di 914,6 milioni di yuan (113,8 milioni di dollari Usa). E' il secondo maggior scandalo che coinvolge la Bpc, dopo che Gao Shan, importante dirigente della Banca, all'inizio del 2005 è fuggito con circa 1 miliardo di yuan presi dai depositi dei clienti.
Le frequenti frodi dipendono - ritiene Zhou - dalle estese dimensioni delle banche cinesi, dalla loro organizzazione a comparti stagni e dalla tradizionale mancanza di controlli interni e di meccanismi di vigilanza.
Per questo negli ultimi tempi sono iniziate frequenti rotazioni del personale - ha detto ieri Tang Shuanging, vice direttore della Commissione per la Regolazione delle banche cinesi - che hanno anche facilitato la scoperta delle ultime frodi emerse. (PB)