Nel giorno della festa dei genitori, Seoul si scopre in crisi di natalità
L'anno scorso sono nati solo 438.000 bambini, l'8% in meno dell'anno precedente. E la popolazione invecchia: oggi i coreani che hanno superato i 65 anni sono il 7% della popolazione. Nel 2026 la quota sarà del 20%.
Seoul (AsiaNews) - Nella Corea del sud il 9 maggio è festa nazionale dedicata ai genitori. Seoul assume un aspetto gaio: i piccolini con i loro sorrisi illuminano il volto dei nonni, e i più grandicelli sulla metropolitana cedono il posto appena sale un anziano. È il giorno della riconoscenza per chi ha trasmesso la vita. Ma quest'anno la festa è stata guastata da una laconica informazione dell'uffficio nazionale di statistica (NSO: National statistical Office): in questa nazione sono troppio pochi quelli che mettono al mondo figli.
Nel 2005 infatti il tasso di natalità è bruscamento sceso: l'anno scorso sono nati solo 438.000 bambini, l'8% in meno dell'anno precedente. Tra le nazioni industrializzate membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), informa l'NSO, la Corea del sud ha il più basso tasso di natalità: 1,08 contro il 2,05 degli Stati Uniti, 1,9 della Francia, 1,33 dell'Italia e 1,29 del Giappone.
Inoltre mentre in molte nazioni dell'Ocse il tasso di natalità è in aumento dall'inizio del secolo XXI, qui la parabola discendente, iniziata una trentina d'anni fa, è continuata fino a scendere sotto il livello necessario (2,2) per mantenere il numero attuale di cittadini: 48 milioni. Procedendo di questo passo, mette in guardia Kim Yong-hyun, funzionario del ministero della sanità, nel 2050 la popolazione della Corea del sud potrebbe scendere al di sotto dei 40 milioni.
Secondo gli analisti dell'NSO la diminuzione di natalità è dovuta ai rapidi mutamenti della società: l'età media del matrimonio si è alzata (27,7 anni) perché le donne dedicano più anni nell'istruzione e perché economicamente più attive. Analisi non da tutti condivisa. "In Svezia e in Francia - osserva Lee Sam-sik, membro dell'Istituto coreano per la salute e l'assistenza sociale - il numero di donne che lavorano è più alto di quello della Corea, ma è superiore anche il tasso di natalità. Cio' che fa differenza sono i provvedimenti sociali che quei governi offrono alle donne impegnate nel settore econonomico: centri di assistenza per i bambini, ferie per il periodo di natalità, condizioni di lavoro favorevoli".
Anche il costo eccessivo dell'istruzione influisce negativamente sul numero delle nascite. Per le mamme coreane la cosa più importante da offrire ai figli, dopo la salute, è un alto grado di istruzione.
Collegato al fenomeno del calo della natalità è quello dell'invecchiamento della società. Anche nella Corea del sud la durata media della vita si è notevolmente alzata: solo mezzo secolo fa era sotto i 60 anni; oggi ha raggiunto 73 anni per gli uomini e 80 per le donne. Certamente un bene in sé, purché sia buona anche la qualità della vita. Nel giorno della festa dei genitori si è visto un gran numero di anziani presentarsi agli istituti di carità o di assistenza sociale per avere un pranzo gratis. I coreani che hanno superato i 65 anni sono già il 7% della popolazione, una barriera che indica l'inizio di una società che invecchia. Nel 2026, dicono i demografi, la quota sarà del 20%.
All'indomani della festa dei genitori, i media hanno commentato severamente i dati sulla popolazione resi noti dall'NSO. "Non sembra che il governo abbia affrontato il problema seriamente", si legge nell'editoriale del quotidiano Joongang. "Piani per fronteggiare il calo delle nascite dovevano essere preparati fin dal 1983 quando il tasso di fertilità era gia' calato al 2,1. Non possiamo dilazionare ulteriormente la soluzione del problema. Siamo di fronte a una crisi nazionale".
Ora pare che il governo si stia muovendo. Per il problema della popolazione si spenderanno nei prossimi 5 anni 31 miliardi di dollari. Buona parte del denaro sarà devoluto alla cura dei piccoli e all'istruzione pre-scolastica.
12/12/2019 09:00