Negate cure mediche a un attivista che aveva denunciato radiazioni nucleari nel Gansu
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’ecologista Sun Xiaodi, che aveva denunciato avvelenamenti da radiazioni nucleari nel Gansu, rischia di morire in casa di tumore maligno perchè le autorità gli proibiscono di andare a Pechino per curarsi.
L’organizzazione Human Rights in China (Hrc) ha denunciato ieri la situazione di Sun, aggiungendo che alla casa dell’attivista, controllata di continuo, è stata tagliata luce ed acqua.
Sun Xiaodi ha vinto il premio “Nuclear-Free Future” lo scorso novembre per aver rivelato i timori della popolazione del Gansu sull’inquinamento da radiazioni nucleari provenienti da una miniera di uranio. L’attivista aveva dichiarato che le fra le persone che vivono nelle vicinanze della miniera vi è un’alta incidenza di tumori, leucemia, aborti, malformazioni alla nascita. Ma Sun non ha potuto andare negli Usa per ritirare il premio perchè gli è stato negato il permesso di lasciare la Cina.
Hrc afferma che Sun lavora da oltre 10 anni a una campagna contro lo sfruttamento illegale delle miniere nel Gansu, causa di molto inquinamento nella regione. Secondo personale medico tibetano dell’area, almeno il 50% delle morti nella zona sono causate da qualche forma di cancro. Lo stesso Sun Xiaodi si è ammalato di cancro all’addome. Nell’aprile 2005 Sun è stato imprigionato per 8 mesi, per aver denunciato l’inquinamento nucleare a dei giornalisti stranieri. Anche nel 2006 ha passato diverso tempo in prigione.
Secondo Hrc, da quando egli ha vinto il premio, subisce ancora più controlli e violenze quotidiane.
Mole volte la polizia arriva a casa sua per perquisizioni e alla famiglia è stata tagliata la luce e l’acqua. Nel novembre scorso la famiglia ha chiesto alle autorità di permettere a Sun di andare a Pechino per ricevere cure contro il cancro, ma il permesso è stato negato.
Sun Xiaodi è un ex impiegato della miniera di uranio n. 792 della prefettura tibetana di Gannan (Gansu). Per diversi anni ha presentato documenti e petizioni al governo provinciale e centrale sulla cattiva amministrazione e sfruttamento illegale delle miniere. A causa di questo, è stato licenziato nel 1994.