19/08/2010, 00.00
INDIA
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Nazionalista indù del Bjp: Sradicare il cristianesimo dalla regione

Prahlad Remani, parlamentare del Bharatiya Janata Party, lo ha dichiarato durante la festa dell’indipendenza dell’India. Per il Consiglio dei cristiani indiani, da quando il Bjp è salito al potere nel 2008, “in Karnataka ci sono stati più di 200 incidenti contro i cristiani”. L’ultimo, il 15 agosto: due pastori attaccati da fondamentalisti indù e imprigionati.

Bangalore (AsiaNews) – Un leader nazionalista indù del Bjp ha promesso di sradicare il cristianesimo dal Karnataka. Nello stesso giorno, due pastori protestanti sono stati arrestati. Da quando il Bjp è al potere nello Stato, sono avvenuti più di 200 incidenti.

 “Prometto che non sarò tranquillo fino a quando il Cristianesimo non verrà sradicato dalla regione”:  ha detto Prahlad Remani, parlamentare del Karnataka, durante le celebrazioni dell’indipendenza dell’India lo scorso 15 agosto.

 Remani, che fa parte del Bjp (Bharatiya Janata Party), partito al potere dal 2008 collegato al nazionalismo indù, ha anche aggiunto: “Le persone devono stare attente ed essere vigili alla diffusione di questi semi di Cristianesimo. I fedeli di tutte le altre religioni, compresi gli indù, devono sradicarli”.

 Sajan Kavinkalath George, presidente nazionale del Consiglio dei cristiani indiani, lancia un allarme e invita il governo ad agire contro questo tipo di dichiarazioni: “Se i membri eletti dell’Assemblea di Stato si abbandonano a questo tipo di discorsi incendiari che mirano a sconvolgere l’armonia e a causare sfiducia, ci si può aspettare che chi gode del tacito appoggio [di questi politici] minaccerà e userà violenza contro la vulnerabile e minoritaria comunità cristiana”.

 “Da quando il Bjp ha preso il potere nel maggio del 2008 - continua George - in Karnataka si sono verificati più di 200 incidenti contro i cristiani”.

 L’ultimo è avvenuto il 15 agosto scorso nel distretto di Mandya, dove due pastori e 10 fedeli del Campus Crusade of Christ sono stati arrestati dalla polizia. Durante il servizio di preghiera, 30 militanti indù hanno fatto irruzione nel locale e li hanno costretti a interrompere la funzione. La polizia, invece di arrestare gli indù, ha fermato i due pastori e i 10 fedeli. Questi ultimi sono stati rilasciati; i due pastori sono stati invece imprigionati con l’accusa di proselitismo.

 Per evitare che si ripetano discorsi come quelli di Remani e fatti come quelli di Mandya, mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, ha chiesto a Hans Raj Bhardwaj, governatore del Karnataka, di assicurarsi che tutti i ministri e i politici evitino di fare dichiarazioni incendiarie e sprezzanti contro le religioni.

 In Karnataka vi sono un milione di cristiani e rappresentano una piccola minoranza, rispetto a una popolazione di 53 milioni. (NC)

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