Navi cinesi nelle acque delle Senkaku/Diaoyu. Il monito della Clinton
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Tre navi cinesi sono entrate oggi nelle acque territoriali giapponesi, vicino alle isole Senkaku/Diaoyu, contese fra Tokyo e Pechino. La violazione avviene a poche ore da un monito lanciato dagli Stati Uniti, che avverte Pechino di non sfidare la sovranità di Tokyo.
Guardie costiere giapponesi hanno avvistato le navi cinesi stamane alle 8. In questi ultimi mesi la Cina ha sempre sfidato la sovranità nipponica delle isole con navi e aerei. Negli ultimi mesi il contenzioso che dura da anni ha teso i rapporti fra Cina e Giappone, penalizzando gli investimenti nipponici nell'Impero di mezzo.
Ieri, Hillary Clinton, a una conferenza stampa congiunta con il ministro giapponese degli esteri, Fumio Kishida, ha affermato - con chiaro messaggio a Pechino - che "Noi ci opponiamo a ogni azione unilaterale che attenti alla amministrazione giapponese". La Clinton ha ricordato che le isole disputate erano sotto la sovranità giapponese e perciò protette da un trattato di sicurezza con gli Stati Uniti. "Vogliamo - ha aggiunto - che Cina e Giappone risolvano questa materia in modo pacifico, attraverso il dialogo".
Gli atolli del Mar Cinese meridionale (Senkaku per i giapponesi; Diaoyu per i cinesi) si trovano sulla rotta delle più importanti vie marittime e le sue acque sono ricche di pescato. Negli anni '60 alcuni analisti hanno affermato che il fondo marino sarebbe ricco di giacimenti di petrolio e gas. Da allora Pechino, che non aveva mai dato molta importanza agli atolli - colonizzati dal Giappone e poi gestiti dagli Usa - ha cominciato a rivendicarne la sovranità.