Natale nei campi profughi per i 47mila sfollati del vulcano Mayon
di Santosh Digal
Associazioni cattoliche ed enti governativi hanno predisposto interventi di emergenza per aiutare i rifugiati. I sacerdoti celebrano messe quotidiane. Ieri la visita del vescovo di Legazpi, che ha voluto osservare di persona la situazione. Allarme per la possibile diffusione di epidemie nei centri.
Manila (AsiaNews) – Trascorreranno il Natale nei campi profughi gli oltre 47 mila rifugiati che hanno abbandonato i villaggi di origine, per l’annunciata eruzione del vulcano Mayon. Intanto il governo e associazioni di volontari cattolici hanno avviato una serie di interventi per sollevare gli animi della popolazione e permettere loro di celebrare la festa.
Padre Rex Arjona, cancelliere diocesano, sottolinea che la Chiesa “fa del suo meglio” per fornire aiuti e materiale di prima necessità, ma le scorte sono insufficienti. I sacerdoti recitano messe quotidiane per tranquillizzare e offrire conforto.
Ieri mons. Joel Baylon, vescovo di Legazpi, ha visitato alcuni campi profughi. Il prelato ha voluto “consolare” di persona gli sfollati e avere un quadro preciso della situazione. “Come si può vedere – commenta – le persone hanno bisogno di stuoie, coperte, cibo”.
Mons. Baylon condivide le preoccupazioni delle autorità su un possibile peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie nei campi profughi. Le acque stagnanti, infatti, potrebbero favorire il moltiplicarsi di zanzare portatrici di epidemie. “Spero che il Dipartimento della sanità – continua – si adoperi per assicurare la pulizia”.
Alex Baloloy, vulcanologo, riferisce che l’attività di Mayon – brontolii, scosse, emissione di diossido di zolfo – è in continua crescita. I fenomeni, aggiunge, confermano i rischi e l’eruzione “potrebbe avvenire in qualsiasi momento”.
Il vulcano Mayon è situato nella regione centrale del Paese, circa 360 km a sud-est di Manila, ha un’altezza massima di 2.460 metri. Da qualche giorno dal cratere fuoriesce una cenere molto fine, che ha ricoperto alcuni villaggi vicini.
Manila ha evacuato sinora 9.200 famiglie, per un totale di oltre 47 mila persone, dalle zone considerate a rischio. I sanitari avvertono che il pulviscolo potrebbe causare “gravi problemi respiratori o alla pelle”.
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