24/12/2004, 00.00
MALAYSIA
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Natale in Malaysia, tornano i canti che parlano di Gesù

Il ministro malaysiano della cultura smentisce qualunque proibizione sui canti che fanno riferimento a Gesù per Natale e invita "tutto il popolo" a partecipare alla festa.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Alla celebrazione pubblica del Natale, che si terrà il 25 dicembre alla presenza del re Syed Sirajuddin (nella foto) e del premier Abdullah Badawi, si potrà cantare qualunque inno, anche quelli che fanno riferimento a Gesù.

Al mega "Christmas Party" di Petaling Jaya, saranno eseguiti canti tipici della tradizione cristiana anglosassone come "Silent Night" e "Joy to the world". La manifestazione è promossa dal governo e dal Consiglio cristiano nazionale come segno di unità della nazione.

P. Lawrence Andrew, direttore dell'Herald,  giornale interdiocesano di Kuala Lumpur, conferma ad AsiaNews il disco verde del governo per i canti natalizi a Gesù smentendo la denuncia di p. OC Lim che, in una lettera, aveva definito "oltraggioso, scandaloso e sacrilego" il presunto divieto governativo che rischiava di ridurre il Natale a una semplice manifestazione di festa e di cultura.

Anche il ministro malaysiano della cultura Rais Yatim, in un'intervista al New Strait Times, ha dichiarato che la polemica sui canti natalizia è superata: "A quanti dicono che il governo vuole imporre delle restrizioni rispondo di aspettare il 25 di dicembre, poi potranno parlare". Il ministro non nasconde l'amarezza per le polemiche nate sui canti di Natale e sottolinea che "è facile offendere le persone, ma è molto più difficile curare le ferite", ma ribadisce che il 25 dicembre "sarà una giornata di festa" e invita "tutto il popolo malaysiano" a partecipare al "Christmas Party".

I vescovi malaysiani, che hanno accolto con favore il chiarimento del governo, parteciperanno alla festa in programma il giorno di Natale, sottolineando il motto nazionale "l'unione fa la forza". Anche nel loro Messaggio natalizio i vescovi ribadiscono che "la filosofia dell'unità risulta vincente solo quando si ammette anche la filosofia dell'unità nella diversità", che è una ricchezza, non un limite.

Rais Yatim conferma che il termine "tolleranza religiosa" è contemplato nella costituzione federale del paese e sottolinea che "sebbene l'Islam sia la religione di Stato, la Costituzione riconosce il diritto di abbracciare qualsiasi credo religioso e vivere con gli altri in armonia".

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