Natale a Tashkent, sulle ferite dell'ateismo sovietico
I pochi cristiani festeggiano la nascita di Gesù con speranza; la maggioranza della popolazione ne ignora il significato.
Tashkent (AsiaNews) Paese musulmano al 95%, 70 anni di ateismo sovietico alle spalle, eppure la piccola comunità cristiana in Uzbekistan festeggia la nascita di Gesù con gioia e speranza. La maggior parte della gente vive un Natale svuotato del suo significato religioso e più o meno confuso coi festeggiamenti per il Nuovo Anno. I cristiani presenti sono per lo più ortodossi. Il regime sovietico aveva quasi azzerato tutte le tradizioni religiose, cristiane e musulmane; il governo attuale, per paura del terrorismo islamico, limita la libertà e sottopone a rigidi controlli tutte le religioni.
Per i mass media locali le religioni non esistono e non ne parlano quasi mai. Nel periodo natalizio questa consuetudine aumenta e i pochi programmi trasmessi sul Natale non accennano neppure al senso religioso della festa, limitandosi ad elencare i diversi modi in cui viene celebrata nel resto del mondo.
Per le strade delle città principali e di Tashkent, la capitale, i simboli e le decorazioni natalizie sono le stesse che in Europa o in America, ma la gente le associa al Nuovo Anno, confondendo Natale cattolico e ortodosso, che si festeggia il 7 gennaio. Per quasi tutta la popolazione il Natale è solo un'occasione per incontrarsi e a andare a bere qualcosa con gli amici. Si verificano anche casi di totale rifiuto di questa festività. Alcune famiglie, ad esempio, non fanno l'albero di Natale, perché lo considerano un segno strettamente legato al cristianesimo e a loro estraneo.
Per la piccola comunità cristiana presente nel paese, il 25 dicembre rimane comunque il giorno della Nascita di Gesù, un momento di gioia. Sebbene i media parlino poco e sempre in termini laicisti di appuntamenti legati alla fede, i cristiani locali non si scoraggiano e guardano il lato positivo: "è molto importante anche solo il fatto che si parli di un evento religioso, speriamo che i media comincino ad accennare anche ad altre feste legate alle comunità religiose nel paese".
I cristiani dell'Uzbekistan sono per la maggior parte i discendenti degli immigrati giunti dalla Russia e da altri paesi est-europei; su una popolazione di 25 milioni di abitanti, i cristiani ortodossi sono l'1%. Si calcola che i cattolici siano diverse migliaia. (LU)
29/05/2014
01/03/2017 10:56