Natale a Kathmandu senza rischio di attentati
di Kalpit Parajuli
Nella capitale chiese, negozi e abitazioni sono addobbati a festa per le celebrazioni natalizie. Cala il rischio di attentati da parte di gruppi estremisti. Indù convertita al cattolicesimo afferma: “Ho partecipato senza vergogna alla messa in cattedrale insieme alle mie figlie. Ora tutti sanno che sono cattolica”.
Kathmandu (AsiaNews) – I cristiani nepalesi attendono il Natale, per la prima volta senza il rischio di attentati. Fonti di AsiaNews raccontano che chiese, abitazioni, hotel e negozi di Kathmandu sono decorati a festa e quest’anno tutti i nepalesi desiderano festeggiare il Natale. I giovani cattolici hanno organizzato cori di canti natalizi a domicilio per le famiglie cristiane. Essi raccontano che hanno rifiutato molte offerte a causa dell’alta richiesta.
Mina Ghimire, 40 anni, indù convertita al cristianesimo sottolinea che “in passato vi era molta paura ad andare in chiesa, soprattutto nel periodo di Natale, a causa del rischio di attentati e delle minacce degli estremisti indù”. “Per anni – afferma – ho evitato di parlare della mia conversione ad amici e parenti. Oggi la nostra società sta cambiando, la popolazione indù ci rispetta. In questi giorni ho partecipato senza vergogna alla messa in cattedrale insieme alle mie figlie. Ora tutti sanno che sono cattolica”.
In questi anni il Nepal ha registrato diversi omicidi e attacchi contro le minoranze religiose, di solito per mano di estremisti indù. Nel 2008 alcuni uomini armati appartenenti a una frangia estremista uccidono a colpi di pistola p. John Prakah, sacerdote gesuita. Il 26 aprile 2008 l’Nda fa esplodere una bomba all’interno della moschea di Birantnagar, uccidendo due persone. Il 23 maggio 2009, lo stesso gruppo, piazza un ordigno nella cattedrale cattolica dell’Assunzione di Kathmandu. Il bilancio è di due morti e 13 feriti. Agli attacchi dei gruppi terroristi si aggiunge la minaccia delle leggi anticonversione, proposte da alcuni partiti conservatori, che se approvate saranno inserite nel nuovo codice penale al vaglio in parlamento insieme alla costituzione.
Dopo la caduta della monarchia indù nel 2006, per rilanciare il turismo il governo ha deciso di rendere il Natale festa nazionale. Ciò ha permesso ai cristiani di esporre immagini e addobbi sacri nei negozi e fuori dalle chiese e dalle abitazioni. A tutt’oggi i cattolici sono oltre 10mila, 4mila in più rispetto ai 6mila del 2006, anno della proclamazione dello Stato laico.
P. Robin Rai, parroco della cattedrale di Kathmandu spiega che per sicurezza la chiesa resterà sorvegliata da gruppi di volontari e poliziotti per tutto il periodo natalizio. “I controlli – afferma – non fermeranno le nostre attività che andranno avanti senza paura”. Il sacerdote sottolinea che alla messa di mezzanotte parteciperanno centinaia di persone, fra essi anche molti non cristiani.
Mina Ghimire, 40 anni, indù convertita al cristianesimo sottolinea che “in passato vi era molta paura ad andare in chiesa, soprattutto nel periodo di Natale, a causa del rischio di attentati e delle minacce degli estremisti indù”. “Per anni – afferma – ho evitato di parlare della mia conversione ad amici e parenti. Oggi la nostra società sta cambiando, la popolazione indù ci rispetta. In questi giorni ho partecipato senza vergogna alla messa in cattedrale insieme alle mie figlie. Ora tutti sanno che sono cattolica”.
In questi anni il Nepal ha registrato diversi omicidi e attacchi contro le minoranze religiose, di solito per mano di estremisti indù. Nel 2008 alcuni uomini armati appartenenti a una frangia estremista uccidono a colpi di pistola p. John Prakah, sacerdote gesuita. Il 26 aprile 2008 l’Nda fa esplodere una bomba all’interno della moschea di Birantnagar, uccidendo due persone. Il 23 maggio 2009, lo stesso gruppo, piazza un ordigno nella cattedrale cattolica dell’Assunzione di Kathmandu. Il bilancio è di due morti e 13 feriti. Agli attacchi dei gruppi terroristi si aggiunge la minaccia delle leggi anticonversione, proposte da alcuni partiti conservatori, che se approvate saranno inserite nel nuovo codice penale al vaglio in parlamento insieme alla costituzione.
Dopo la caduta della monarchia indù nel 2006, per rilanciare il turismo il governo ha deciso di rendere il Natale festa nazionale. Ciò ha permesso ai cristiani di esporre immagini e addobbi sacri nei negozi e fuori dalle chiese e dalle abitazioni. A tutt’oggi i cattolici sono oltre 10mila, 4mila in più rispetto ai 6mila del 2006, anno della proclamazione dello Stato laico.
P. Robin Rai, parroco della cattedrale di Kathmandu spiega che per sicurezza la chiesa resterà sorvegliata da gruppi di volontari e poliziotti per tutto il periodo natalizio. “I controlli – afferma – non fermeranno le nostre attività che andranno avanti senza paura”. Il sacerdote sottolinea che alla messa di mezzanotte parteciperanno centinaia di persone, fra essi anche molti non cristiani.
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22/12/2010
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