Nasce il primo santuario asiatico dedicato a Padre Pio
di Melani Manel Perera
Dopo oltre 4 anni di lavori, l’arcivescovo di Colombo ha benedetto il primo santuario asiatico dedicato al santo di Pietrelcina. Alla cerimonia presenti cattolici e buddisti, che hanno contribuito con delle offerte per la costruzione dell’edificio.
Colombo (AsiaNews) – Davanti ad un’enorme platea di fedeli, composta da cattolici e buddisti, l’arcivescovo di Colombo ha benedetto e poi inaugurato il primo santuario asiatico dedicato a Padre Pio. Insieme a mons. Oswald Gomiz vi erano il vescovo emerito della capitale, mons. Nicholas Marcus, l’ausiliare mons. Marius Peiris ed il vicario p. Marcus Ferdinanz.
La cerimonia è durata circa 3 ore si è svolta ad Athurugiriya, a circa 28 chilometri dalla capitale, il 23 settembre scorso. I lavori di costruzione del santuario sono durati 4 anni. Esso è in grado di ospitare contemporaneamente oltre 1500 persone.
Il ven. Dhammakiththi Thero, che guida il tempio buddista di Athurugiriya, spiega ad AsiaNews: “Come religioso, credo sia un dovere quello di promuovere la pace e l’unità fra tutte le persone, senza dare peso alle differenze. Per questo sono qui, a questa funzione cattolica: per dimostrare la mia gratitudine e condividere la mia gioia con tutti”.
Evone Amrasekara, della parrocchia di Ratmalana, racconta: “Sono vedova da molti anni, e Padre Pio è la mia forza e la mia protezione. Mi ha dato tanto amore, e mi ha aiutato a risolvere diversi problemi. Anche ora, scrivo alle sue figlie spirituali e trovo conforto”.
Lilian de Silva Wickremathilake, 82 anni, è una devota del santo italiano: “Ogni lunedì prego per Padre Pio, il mio guardiano. Ho degli opuscoli e dei libri che contengono preghiere a questo santo, e per molti anni ho seguito le sue messe. E’ il mio favorito, e lui mi ha aiutato. Oggi sono qui per onorarlo”.
Fra i fedeli presenti alla cerimonia vi erano anche moltissimi disabili. D. Selvam, tamil 72enne, cammina con le stampelle: “Sono malato, ed ho problemi alla deambulazione. Sono qui per ringraziare Padre Pio, che mi ha aiutato a vivere ed affrontare la mia malattia”.
Uno dei sacerdoti che ha seguito la costruzione del santuario, p. Kingsley Jayamanne, spiega: “L’opera è stata resa possibile grazie al finanziamento di Mario Brusky, di New York, devoto di Padre Pio. E’ venuto in Sri Lanka nel 2001 ed ha chiesto all’arcivescovo di costruire un santuario dedicato al santo. Mons. Marcus ha approvato l’idea e sono partiti i lavori. Il 23 settembre del 2003, mons. Gomiz ha posato la prima pietra ed ora siamo qui”.
In realtà, il finanziatore ha fornito il 50 % del capitale totale. Il resto, spiegano dalla Commissione incaricata del progetto, è venuto dai fedeli locali, che saputo dell’iniziativa hanno contribuito con generosità. Persino i monaci buddisti hanno dato un’offerta.
Il santuario sarà curato da religiosi francescani, che offriranno assistenza pastorale e spirituale ai pellegrini di tutto il Paese.
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