Nancy Pelosi, il possibile "mal di testa" per Pechino
La nuova presidente della Camera dei rappresentanti è conosciuta come nemica della Cina sui diritti umani. La stampa cinese: "è piena di pregiudizi". Taiwan esulta.
Pechino (AsiaNews/Scmp) I media cinesi non si sono dati pena per le elezioni americane, ma sono molto imbarazzati per l'ascesa di Nancy Pelosi, conosciuta come una "pasionaria" dei diritti umani in Cina. Tanto che qualche analista prevede più frizioni in futuro fra Pechino e Washington.
La Pelosi, nuovo presidente della Camera, ha una lunga storia di aperto conflitto con la Cina sui diritti umani. Nel 1991, in piazza Tiananmen, dove avvenne il massacro degli studenti nell'89, è riuscita a portare e sventolare uno striscione con la scritta "A coloro che sono morti per la democrazia in Cina". Per tutti gli anni '90 è sempre stata contraria a concedere alla Cina lo status di" nazione favorita" (una serie facilitazioni nelle importazioni e nelle tasse. Tale condizione è scomparsa con l'entrata della Cina nel Wto); ha sempre chiesto la liberazione di tutti i dissidenti e si è opposta alla candidatura di Pechino alle Olimpiadi del 2008.
Secondo il prof. Jin Canrong , esperto di rapporti internazionali all'università Renmin di Pechino, la rinascita democratica e l'ascesa di Nancy Pelosi "potrebbero influenzare la politica Usa verso la Cina". Xia Yishan, ricercatore al China Institute of International Studies prevede "grande enfasi sulle politiche di commercio e sui diritti umani. I democratici sono più protezionisti e la signora Pelosi è conosciuta per le sue critiche infuocate alle violazioni sui diritti umani in Cina".
Pechino teme che gli Usa riprendano una politica che difenda maggiormente i prodotti americani con tasse e verifiche dei copyright sui prodotti cinesi. Già ieri il democratico Charles Ranger ha minacciato alcuni passi contro il "dumping" e contro il "commercio non onesto". Fra i democratici si vocifera che la Pelosi potrebbe riprendere e far approvare una legge presentata quest'anno e poi accantonata - che impone una tassa del 27,5% su tutti i prodotti cinesi per il mancato apprezzamento del valore dello yuan, che la comunità internazionale giudica sottostimato.
In Cina il Quotidiano del popolo non ha dato molto spazio alla Pelosi. Ma lo Shanghai Morning Post l'ha definita "piena di pregiudizi" verso la Cina. In compenso la sua ascesa è vista in modo positivo da Taiwan. "Siamo felici pr la sua elezione e le offriamo le nostre congratulazioni di cuore", ha detto David Wang Chien-yeh, ministro degli esteri di Taiwan. "Da parlamentare ha sempre dato molta importanza ai diritti umani e alla democrazia. Questo è in linea con quanto Taiwan vuole promuovere in Cina". Nancy Pelosi ha visitato Taiwan nel 1999.
06/08/2022 11:11