Nag Hammadi: banditi musulmani uccidono due copti. I cristiani da mesi nel terrore di essere rapiti
Padre e figlio sono stati uccisi davanti a casa a colpi di arma da fuoco perché si rifiutavano di sottomettersi a un estorsione. Il vescovo Kyrollos: “Ritengo che le forze di polizia, e i musulmani, siano totalmente responsabili per la situazione di terrore in cui vivono i copti di Bahgourah”.
Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Due copti, padre e figlio, sono stati uccisi ieri a Bahgourah, un suburbio di Nag Hammadi, nell’Alto Egitto: un bandito musulmano, e i suoi complici hanno aperto il fuoco contro di loro perché si rifiutavano di pagare i soldi richiesti dal racket. Quattro giorni fa il capo della banda, Ahmed Saber, ha chiesto a Moawad Asaad, un imprenditore edile copto una grossa somma di denaro per permettergli di continuare a lavorare.
Ieri pomeriggio Ahmed Saber si è recato a esigere il denaro a casa di Asaad; il copto si è rifiutato di andare all’automobile di Saber a parlargli, nel timore di essere rapito. A quel punto quattro uomini sono usciti dall’auto armati di mitra e hanno aperto il fuoco contro Moawad e suo figlio Asaad Mowad, ingegnere. Entrambi sono morti sul colpo. La loro morte ha scatenato la protesta cristiana: alcune migliaia di copti hanno manifestato davanti al palazzo del governo a Nag Hammadi, chiedendo protezione per la comunità copta, vittima di taglieggiamenti e violenze da parte degli islamici. E’ in corso un sit-in di fronte al quartiere generale della polizia, a cui partecipano quattromila persone che hanno promesso di continuare nella protesta fino a quando Ahmed Saber e i suoi complici non saranno arrestati.
Il vescovo di Nag Hammadi, Kyrollos, ha dichiarato che Ahmed Saber, ben noto alla polizia, ha estorto denaro dai membri della comunità copta, e ha rapito i figli dei cristiani per ottenere i soldi del riscatto sin dall’anno scorso. “La polizia ha ricevuto numerose denunce per questi crimini. Non so perché non l’abbiano arrestato. Ritengo che le forze di polizia, e i musulmani, siano totalmente responsabili per la situazione di terrore in cui vivono i copti di Bahgourah”. Il vescovo ha chiamato le autorità del Cairo, e il ministero dell’Interno chiedendo che sia garantita la protezione ai copti che vivono nell’area di Nag Hammadi, “che sono costantemente soggetti a rapimenti e a terrore”.
Ieri pomeriggio Ahmed Saber si è recato a esigere il denaro a casa di Asaad; il copto si è rifiutato di andare all’automobile di Saber a parlargli, nel timore di essere rapito. A quel punto quattro uomini sono usciti dall’auto armati di mitra e hanno aperto il fuoco contro Moawad e suo figlio Asaad Mowad, ingegnere. Entrambi sono morti sul colpo. La loro morte ha scatenato la protesta cristiana: alcune migliaia di copti hanno manifestato davanti al palazzo del governo a Nag Hammadi, chiedendo protezione per la comunità copta, vittima di taglieggiamenti e violenze da parte degli islamici. E’ in corso un sit-in di fronte al quartiere generale della polizia, a cui partecipano quattromila persone che hanno promesso di continuare nella protesta fino a quando Ahmed Saber e i suoi complici non saranno arrestati.
Il vescovo di Nag Hammadi, Kyrollos, ha dichiarato che Ahmed Saber, ben noto alla polizia, ha estorto denaro dai membri della comunità copta, e ha rapito i figli dei cristiani per ottenere i soldi del riscatto sin dall’anno scorso. “La polizia ha ricevuto numerose denunce per questi crimini. Non so perché non l’abbiano arrestato. Ritengo che le forze di polizia, e i musulmani, siano totalmente responsabili per la situazione di terrore in cui vivono i copti di Bahgourah”. Il vescovo ha chiamato le autorità del Cairo, e il ministero dell’Interno chiedendo che sia garantita la protezione ai copti che vivono nell’area di Nag Hammadi, “che sono costantemente soggetti a rapimenti e a terrore”.
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