Mymensingh, addio a p. Rabanal: insegnò ai garo a coltivare il riso
Missionario filippino della Santa Croce era arrivato nell'allora Pakistan Orientale come agronomo per poi scoprire la sua vocazione al sacerdozio. Il vescovo Ponen Paul Kubi: "Amava questa gente e loro amavano lui".
Dhaka (AsiaNews) - All’età di 88 anni è morto a Dhaka il 3 aprile il missionario filippino della Santa Croce p. Alejandro R. Rabanal, che per tanti anni ha predicato il messaggio di Dio tra le comunità garo, dando il suo contributo anche allo sviluppo delle tecniche per la coltivazione del riso.
Arrivato nel 1958 come agronomo in quello che era ancora il Pakistan Orientale, p. Alejandro aveva poi scoperto la sua vocazione religiosa ed era entrato nel seminario della Santa Croce. Il 18 gennaio 1988, all’età di 54 anni, era stato ordinato sacerdote a Jalchatra, del distretto di Tangail, nella diocesi di Mymensingh. “La gente lo ricorda ancora per il suo grande contributo”, ha commentato il parroco della città, p. Lawrence Reberio, presente al suo funerale presieduto da mons. Ponen Paul Kubi, missionario della Santa Croce e vescovo di Mymensingh,.
P. Rabanal ha trascorso tutta la sua vita nelle diverse parrocchie della diocesi, tra gli indigeni garo, molti dei quali ancora non conoscono il Vangelo. “Una vita così semplice che ancora mi lascia senza parole", ricorda John Gomes, un parrocchiano di Mariamnagar. “Era un esempio per gli altri sacerdoti, un vero missionario” aggiunge mons. Ponen Paul Kubi. “Amava i garo e i garo amavano lui” continua il vescovo, “ha imparato le loro lingue e la loro cultura. È entrato nel loro cuore.”. Veniva chiamato con amore achu, che significa “nonno”.
Grazie al suo incessante lavoro pastorale, oggi Diglakona è una parrocchia vivace e nuovi credenti sono cresciuti nel distretto del Sherpur.
Amico dei contadini, in un Paese in cui l’ 80% degli abitanti vive di agricoltura, ha introdotto delle nuove tecniche di coltivazione del riso, dando un contributo fondamentale al settore. “Una volta la gente di Madhupur non produceva riso - spiega p. Lorenzo Reberio - ma p. Alejandro ha incoraggiato la comunità a creare delle risaie. Ancora oggi gli agricoltori producono riso in abbondanza”. “Abbiamo cambiato la nostra situazione socio-economica grazie alle risaie di p. Alejandro”, ha spiegato Premsog, un allevatore garo di Jalchatra.
Molte persone della comunità garo, religiosi e laici cattolici hanno partecipato al funerale del missionario, ricordandolo “con il volto sempre sorridente”. È stato sepolto nel cimitero dei missionari della Santa Croce a Gazipur, nei pressi di Dhaka.
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