Myanmar: l'Organizzazione del lavoro interrompe la visita
Nessun colloquio con il generale Than Shwe sui lavori forzati, la delegazione dell'agenzia Onu lascia Yangon con 2 giorni di anticipo.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) La delegazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), arrivata martedì scorso a Yangon, è ripartita oggi dalla capitale birmana dopo aver perso la speranza di incontrare il capo della giunta militare, Than Shwe. La delegazione dell'agenzia Onu sperava di affrontare con i vertici governativi il problema del lavoro forzato nel Paese.
Prima di lasciare il Myanmar, la delegazione ha dichiarato: "Abbiamo realizzato che non c'erano possibilità di ulteriori colloqui a livello tecnico". Secondo il programma, i 3 rappresentanti Oil dovevano rimanere in Myanmar ancora 2 giorni.
Il governo ha giustificato l'assenza del generale Than Shwe, con il suo impegno per i lavori relativi alla stesura della nuova Costituzione nazionale, in corso dal 16 febbraio.
Sir Ninian Stephen, capo della delegazione Onu, ha detto che il gruppo ha comunque parlato con il premier, Soe Win, e con il ministro del Lavoro.
I 3 rappresentanti Oil hanno presentato a Nyan Win, ministro degli Esteri birmano, un documento che elenca i passi necessari al Myanmar per dimostrare di voler sradicare il lavoro forzato. Tra le richieste: nuovi ordinamenti dal ministero della Difesa contro il lavoro forzato, libertà di movimento all'interno del paese per i funzionari Oil e incoraggiare la popolazione a denunciare gli episodi di sfruttamento.
I risultati della visita saranno presentati a marzo durante la prossima sessione del corpo governativo dell'Oil, a Ginevra, Svizzera.
Fonti diplomatiche anonime hanno dichiarato che, in base ai risultati della visita che emergeranno nella seduta di marzo, "l'Oil deciderà se sospendere o inasprire le sanzioni imposte sul Myanmar come deterrente alla pratica del lavoro forzato".