Myanmar: il governo trasferirà la capitale nel centro del paese
I nuovi apparati governativi sono già stati costruiti nei pressi della città di Pyinmana, 600 km a nord di Yangon. Non sono chiare le ragioni del cambio.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - La giunta militare al governo in Myanmar ha confermato l'intenzione di trasferire la capitale in un'area vicino la città di Pyinmana, 600 km a nord dell'attuale capitale Yangon, in una zona isolata e montagnosa. Da molti anni la giunta porta avanti l'idea di portare la capitale a Pyinmana ma la costruzione di infrastrutture è iniziata solo l'anno scorso.
Fonti non ufficiali dicono che in un'area di 10 chilometri quadrati sono stati costruiti alloggi per i leader militari, quartieri diplomatici, un palazzo per il parlamento, un aeroporto, un campo da golf e altri edifici dove verrà sistemato l'apparato burocratico. Parte del personale è già stato trasferito nella nuova sede ma non è stato consentito portare le rispettive famiglie.
La nuova capitale garantirà al governo maggiore segretezza sulle scelte politiche e maggiore sicurezza in caso di proteste, ma le motivazioni che hanno spinto i militari a organizzare il cambio non sono chiare. Ieri il ministro dell'informazione Kyaw Hsan ha dichiarato alla stampa che "la nuova capitale è in una posizione centrale e si può accedere in modo rapido a tutte le zone del paese".
La spiegazione non convince gli esperti internazionali, i quali pensano che il trasferimento sia causato dal timore di un attacco da parte degli Stati Uniti. Aung Zaw, direttore dell'Irrawaddy, una pubblicazione edita da giornalisti birmani in esilio, ha dichiarato: "Nonostante sia birmano delle volte nemmeno io riesco a capire le mosse del governo. Un'invasione da parte degli americani continua è inverosimile, ma la giunta militare è paranoica".
Aung Kin, uno storico birmano che vive a Londra, afferma che l'esercito è di molto superiore alla marina e che "è molto più semplice difendere una città nell'entroterra rispetto a una situata sulla costa". Christian Lemiere, direttore della sezione asiatica del provider di analisi e intelligence internazionale Jane's country risk, evidenzia però che un eventuale attacco sarebbe sferrato dal cielo e non dal mare, quindi spostare la capitale non cambia la situazione, anzi la peggiora se si considera che un centro di governo più piccolo è più semplice da colpire.
Alcuni diplomatici hanno avanzato l'ipotesi che i militari ritengono la posizione della nuova capitale strategica per controllare le regioni di confine delle etnie Shan, Chin e Karen. Aung Zaw ritiene verosimile questa spiegazione anche se dubita che ci saranno evoluzioni in termini di controllo militare. Della stessa opinione è Saw Sarki dell'Unione nazionale Karen, il quale afferma che "qualsiasi sia la capitale, l'esercito rimane decentralizzato e distribuito in tutto il territorio".
Un'altra ipotesi è che i leader militari vogliono costruire una nuova capitale per imitare gli antichi regnanti birmani che innalzavano, su consigli di indovini, nuove città e palazzi. Joseph Silverstein, professore emerito all'Università di Rutgers ed esperto della Birmania, ha dichiarato che "tutti ascoltano gli indovini in Birmania". Ha poi aggiunto che il generale Ne Win, che ha governato il paese dal 1962 al 1990, era totalmente dipendente dai loro consigli.
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