18/10/2013, 00.00
MYANMAR
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Myanmar, allarme sicurezza per una serie di misteriosi attentati

Nell’ultima settimana si sono verificate esplosioni e attacchi bomba a Yangon, Mandalay, Taungoo, Sagaing. L’ultimo episodio a Namkham, nello Stato Shan, che ha causato una vittima. Fermate quattro persone, alcune delle quali legate al gruppo ribelle Karen che però respinge ogni coinvolgimento. L’allerta causa un crollo nel settore del turismo.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Una serie di esplosioni e attentati minori ha colpito nell'ultima settimana il Myanmar, facendo tornare di stretta attualità il problema sicurezza nel Paese. In allerta soprattutto le Filippine, che attraverso una nota diffusa oggi dal presidente del Comitato olimpico adombrano rischi per atleti e dirigenti in vista dei prossimi Giochi del Sud-est asiatico, in programma dall'11 al 22 dicembre nella capitale Naypyidaw, a Yangon, Mandalay e sulle spiagge di Ngwe Saung. L'ultimo episodio è avvento nella notte fra il 16 e il 17 ottobre, con lo scoppio di tre ordigni nella zona orientale dell'ex Birmania, che hanno causato la morte di un dipendente comunale e il ferimento di sei persone. Teatro dell'attacco la città di Namkham, sulla punta settentrionale dello Stato Shan, poco distante il confine con la Cina.

In precedenza alcune bombe rudimentali erano esplose a Yangon, una delle quali al Traders Hotel che ha causato il ferimento di una cittadina americana. Washington, da tempo impegnata (come l'Europa) in un'opera di riavvicinamento al governo birmano dopo decenni di isolamento e sanzioni, ha bollato le esplosioni come "atti di terrorismo". Fonti ufficiali confermano che in una sola settimana si sono registrati nove attacchi bomba, seppur di bassa intensità, per un bilancio parziale di tre morti e una decina di feriti. Altri episodi sono avvenuti a Mandalay, Taungoo, Sagaing.

Finora le forze di polizia hanno arrestato quattro persone; fra queste vi sarebbe anche Saw Myint Lwin, membro della minoranza etnica Karen. Fonti non ufficiali parlano di esponenti del Karen National Union (Knu), un gruppo ribelle che ha siglato un accordo di pace lo scorso anno col governo centrale. Tuttavia, non si hanno ancora informazioni certe e confermate sulla matrice degli attacchi e le motivazioni che spingono gli attentatori a colpire. Inoltre, i leader stessi della Knu respingono ogni addebito e negano qualsiasi coinvolgimento negli attacchi.

Esperti di politica birmana riferiscono che dietro i recenti episodi vi sarebbe un tentativo di destabilizzare il Paese, come testimoniano anche gli attentati a obiettivi turistici in un periodo in cui si registra un numero sempre crescente di visitatori stranieri. Un pericolo denunciato in queste ore dalle agenzie di viaggi, che parlano di cancellazioni e calo improvviso della domanda in conseguenza degli attentati. Del resto molti governi occidentali hanno lanciato l'allerta e invitato i propri concittadini alla massina prudenza nel caso in cui vogliano intraprendere un viaggio in Myanmar.

Gli attacchi bomba e attentati di piccola scala erano frequenti ai tempi della decennale dittatura militare in Birmania, che ha retto il potere in maniera ininterrotta dal 1962 al 2011. Tuttavia, negli ultimi due anni con la presidenza Thein Sein, l'inizio di un cammino di riforme e l'ingresso in Parlamento della leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi gli episodi si sono di molto ridimensionati. Inoltre nei prossimi mesi il Myanmar sarà teatro di appuntamenti internazionali di primissimo piano, fra cui i Giochi di dicembre e i vertici Asean, l'associazione che riunisce 10 Paesi del Sud-est asiatico e che nel 2014 verrà guidata per la prima volta da Naypyidaw. 

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