Myanmar, Karen: no alla diga che arricchisce il governo e va contro la gente
La diga di Hat Gyi, nello Stato Karen, sarà costruita sotto una joint venture tra Thailandia, Myanmar e Cina, le quali tengono segreti i particolari del progetto. Per la sua realizzazione già trasferiti con la forza migliaia di villaggi Karen con l'aiuto dell'esercito birmano.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) La popolazione Karen, in Myanmar, chiede il sostegno di attivisti thailandesi per l'ambiente e i diritti umani per fermare la costruzione di una diga sul fiume Salween, vicino al confine con la Thailandia. La diga, che dovrebbe essere seguita da altre quattro, rientra nel più grande progetto economico firmato da Yangon, Pechino e Bangkok. Il tutto a vantaggio dei rispettivi governi e nel disinteresse delle necessità della popolazione.
L'organizzazione Karen River Watch (KRW), con sede a Mae Sot, avverte che le dighe costringeranno al trasferimento circa 80 mila abitanti dei villaggi locali. Lawplah, un responsabile del KRW, invita "l'opinione pubblica in Thailandia e i Karen ad unirsi alle manifestazioni contro il progetto della diga Hat Gyi, che avrà un forte impatto anche sulla popolazione, mentre tutti i benefici andranno alla giunta militare birmana".
L'inizio dei lavori per la diga Hat Gyi - vicino a Myaing Gyi Ngu, nello Stato Karen - è prevista non prima della seconda metà del 2007, mentre la distribuzione commerciale dell'energia sarà possibile intorno al 2013. La diga avrà una capacità di 600 megawatt e sarà in grado di irrigare un'area pari a un terzo di Singapore. La maggior parte dell'elettricità generata è destinata alla Thailandia.
Il governo birmano ha dato il via libera al progetto della Hat Gyi lo scorso dicembre; all'inizio di questa settimana la Cina ha fatto sapere che a realizzarla sarà una joint venture tra la thailandese Electricity Generating Authority (EGAT) e la cinese Sinohydro Corporation, di proprietà statale. A quanto reso noto dalla Sinohydro, il progetto da un miliardo di dollari è il più grande mai siglato dai tre Paesi. I particolari dell'accordo per la serie di dighe e i risultati degli studi effettuati in loco, sono stati dichiarati "confidenziali" dai firmatari; attivisti thailandesi ritengono che questo vada contro la Costituzione nazionale.
Lawplah ricorda che molti villaggi Karen sono già stati trasferiti con la forza dall'esercito birmano, nel quadro di un'operazione volta a guadagnare terre circostanti la futura diga. Dal 1996, quando sono iniziati gli studi per il progetto, più di 300 mila persone sono state costrette a trasferirsi. Secondo il responsabile del KRW, i militari hanno anche minato il suolo per impedire agli abitanti di tornare. La crescente militarizzazione della zona è proporzionale all'aumento di casi di torture e violazioni di diritti umani. Il KRW, sigla che unisce le organizzazioni di sei comunità Karen, rende noto che il Battaglione 202 dell'esercito birmano, insieme con l'alleato Battaglione 777 del Democratic Karen Buddhist Army sono già diretti nella zona di Hat Gyi.
Lawplah si dice preoccupato: "Ora che la Thailandia ha stretto la mano al governo cinese e al regime birmano, è necessario protestare. I gruppi thailandesi per i diritti umani, attraverso il sistema legale del loro Paese, hanno più possibilità di noi di impedire la costruzione della diga".