20/07/2010, 00.00
INDIA – PAKISTAN
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Musulmano indiano condanna l’omicidio dei fratelli cristiani accusati di blasfemia

di Nirmala Carvalho
Asghar Ali Engineer, responsabile del centro Studi sulla società e il secolarismo di Mumbai, definisce l’atto un crimine orribile e contro l’islam. Egli accusa i dottori islamici di utilizzare la legge sulla blasfemia per promuovere i loro interessi. “Io sono contro la legge sulla blasfemia, non c’è niente nel Corano che parli di questo”.

Mumbai (AsiaNews) – “L’omicidio dei due fratelli cristiani è un crimine orribile e questi atti criminali si ripetono di continuo in Pakistan…Io sono contro la legge sulla blasfemia, non c’è niente nel Corano che parli di questo”. È quanto afferma ad AsiaNews Asghar Ali Engineer, musulmano indiano e responsabile del centro Studi sulla società e il secolarismo di Mumbai.  

Ieri, due fratelli cristiani, Rashid Emmanuel e Sajid Masih Emmanuel, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco all’esterno del tribunale di Faisalabad (Pakistan). La polizia ha arrestato i fratelli il 2 luglio con l’accusa di blasfemia, ma il tribunale li avrebbe assolti. L’omicidio ha scatenato violente tensioni fra cristiani e musulmani, e oggi la polizia ha posto lo stato di emergenza in tutta la città.   

“Ho ricevuto la notizia con profondo dolore e rammarico afferma Engineer   questa famigerata legge sulla blasfemia continua essere utilizzata solo per colpire la minoranza cristiana del Pakistan”. Secondo lo studioso i dottori musulmani che hanno incitato la popolazione a uccidere i due cristiani sono contro l’islam. “Loro – continua - sono solo degli elementi fanatici che hanno interessi politici, così come la polizia, anch’essa asservita al potere”.   

Engineer dice che è molto difficile cambiare questi fanatici. “I dottori islamici – afferma – non hanno alcuna intenzione di cambiare e non si possono riformare perché essi hanno un forte potere politico, che usano solo per promuovere i loro interessi”. “Nel mondo musulmano – aggiunge – ci sono molti teologi musulmani moderati, ma purtroppo sono emarginati dagli estremisti”.

Nel caso del Pakistan, lo studioso accusa le autorità di non fare nulla per impedire il proliferare del fanatismo. “La colpa di questa situazione – afferma –  è del governo del Pakistan. Cosa fa il governo per proteggere la comunità cristiana? La sicurezza dei cittadini è sua responsabilità”. “Inoltre – aggiunge –  quali iniziative sono state promosse dalle autorità per arginare la mafia, i criminali, gli estremisti islamici e gli altri elementi che vanno contro la società?”.   Secondo Engineer “questi piccoli gruppi di religiosi fanatici fanno regredire i loro seguaci ai tempi dei barbari, proponendo un modello di vita che non ha nessuna giustificazione nella religione islamica”. Egli invita la popolazione vittima degli estremisti a ribellarsi e a condannare questi atti che vanno contro l'umanità. Come esempio cita il recente caso di TJ Joseph, professore cristiano del Kerala (India) mutilato dai musulmani locali per aver offeso Maometto. “Il taglio della mano del professore – afferma Engineer  è anch’esso un atto barbaro che va contro la religione musulmana ed è stato condannato nel modo più duro possibile".

 

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