Musulmano dell’India: il papa in Terra Santa fonte di pace e dialogo
di Nirmala Carvalho
Per Asghar Ali Engineer, studioso dell’Islam, il viaggio di Benedetto XVI contribuirà “ad aumentare la fratellanza fra i popoli”. Le divisioni interconfessionali non derivano da “ragioni di fede”, ma dalla “politicizzazione” della religione. Gli auguri ai cristiani del Medio oriente.
New Delhi (AsiaNews) – La visita di Benedetto XVI in Terra Santa serve a “promuovere la comprensione reciproca e il dialogo” tra i fedeli delle tre religioni monoteiste e “contribuirà ad aumentare la fratellanza universale fra i popoli”. È quanto afferma ad AsiaNews Asghar Ali Engineer, musulmano indiano e studioso dell’islam. Egli auspica che il viaggio del papa serva a costruire “migliori legami con il mondo islamico” e possa favorire “il processo di pace in Medio oriente”, perché le divisioni inter-confessionali “non derivano da ragioni di fede” ma da “un uso politicizzato della religione”.
Lo studioso islamico, presidente del Centre for Study of Society and Secularism, riprende le parole di Benedetto XVI in Giordania e spiega: “Il papa ha evidenziato il punto focale di ogni religione”, che è “coltivare e promuovere il bene in un contesto di fede”; per questo auspica che le religioni collaborino fra loro “nella lotta contro il male e la violenza che prevale all’interno della società”. Asghar Ali Engineer stima Benedetto XVI per la preparazione teologica e il suo lavoro di ricerca “nella comprensione delle diverse culture e fedi”. Egli definisce “sforzi sinceri” i passi compiuti dal papa per “favorire il dialogo fra islam e cristianesimo” e chiude le polemiche nate dalla lectio magistralis di Regensburg, nel 2006, ricordando che essa ha dato vita “alla lettera inviata da 138 personalità islamiche al papa e ai capi cristiani”.
Asghar aggiunge che il viaggio del papa in Terra Santa “avrà effetti positivi anche per tutta la comunità globale”, perché essa “favorisce il dialogo con le altre religioni e promuove la fratellanza universale”. Lo studioso afferma che “i valori etici e morali sono simili in tutte le religioni”; ciò che cambia sono “i riti”, per questo ha ragione il papa quando dice che “la religione non è necessariamente causa di divisione al mondo”. Incomprensioni e diffidenze nascono quando “vi è un uso politico della religione”.
“Auguro a tutti i cristiani del Medio oriente – conclude Asghar Ali Engineer – che questa visita del papa porti a una migliore comprensione reciproca. Spero anche che contribuisca ad accrescere le relazioni con il mondo islamico e a dare un nuovo impulso al cammino di pace” in Terra Santa.
Su un miliardo e centomila abitanti del Paese, i musulmani in India sono poco più del 12% , ma nei distretti di alcuni stati come l’Assam e soprattutto il Jammu e Kashmir rappresentano oltre il 30% della popolazione.
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