Musulmani indonesiani: “rispetto” per Benedetto XVI, artefice del dialogo interreligioso
Jakarta (AsiaNews) - Cristiani e musulmani indonesiani sono "colpiti" dalle dimissioni di Benedetto XVI ma, al tempo stesso, manifestano "apprezzamento e profondo rispetto" per la scelta coraggiosa del papa. In attesa del conclave, l'auspicio ricorrente è che il nuovo pontefice possa proseguire il percorso di "riavvicinamento" islamo-cristiano "promosso e rafforzato" proprio da papa Ratzinger nel corso degli anni. Tuttavia, l'aspetto che forse più di tutti è rimasto impresso è la "decisione meditata nel profondo" di rinunciare al "potere" in quanto esso è funzionale "al servizio della Chiesa" e necessita di grande vigore fisico e mentale.
Din Syamsuddin, esperto di islam e presidente di Muhammadiyah.
La decisione del Papa è totalmente sincera, merita profondo rispetto e apprezzamento. Ricordo di aver incontrato Benedetto XVI in quattro diverse occasioni, nel contesto di eventi volti a promuovere il dialogo interreligioso; ne conservo ancora oggi un bellissimo ricordo, per l'immagine di un grande pontefice che, con coraggio e tanta buona volontà, voleva creare armonia e buone relazioni con il mondo musulmano. Un proposito che dobbiamo raccogliere e rafforzare nel futuro.
Per quanto riguarda il successore, auspico che qualsiasi cardinale diventerà il nuovo pontefice possa proseguire nel percorso di riavvicinamento fra cristiani e musulmani, in particolare per quanto concerne le questioni che riguardano l'essere umano e il rapporto con Dio. Tra questi ricordo il card Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, che molto ha fatto per creare buone relazioni coi musulmani nel mondo.
Siti Musdah Mulia, presidente dell'Indonesian Conference on Religion and Peace (Icrp).
La notizia mi ha scioccata e commossa, perché papa Benedetto XVI ha avuto il coraggio di andare contro la "tradizione" cattolica, dando le dimissioni nonostante il comportamento dei suoi predecessori: solo la morte mette fine al pontificato. Questo è un segno di grande umiltà e un monito per le società moderne, ovvero che il potere non è eterno. Guardando al bene dei suoi fedeli [e della Chiesa], egli ha dato prova di un grande senso di responsabilità.