Musulmani condannano gli attacchi nel Mindanao e pregano per le vittime
Manila (AsiaNews/ Agenzie) – “Questo non è un conflitto fra musulmani e cristiani. Noi abbiamo intenzione di risolverlo senza permettere gli atti ignobili che lo sostengano”. Il gruppo di associazioni musulmane Consortium of Bangsamoro Civil Society (CBCS) si esprime così in merito agli attentati di inizio luglio che hanno colpito 5 città del Mindanao causato 12 morti.
I rappresentanti del CBCS chiedono al governo di chiarire l’accaduto attraverso indagini realizzate da un corpo “credibile e indipendente”. Il rischio di speculazioni è alto e potrebbe causare una frattura nei dialoghi tra cristiani e musulmani. Essi affermano che “molte delle notizie riportate dopo l’attacco a Cotabato sono ambigue. Esse collocano la bomba all’interno della cattedrale, mentre l’esplosione è avvenuta nelle vicinanze dell’edificio”. I leader musulmani proseguono dicendo che “la gente di Mindanao non può permettere il ritorno allo scontro tra cristiani e musulmani, che negli anni 70’ ha insanguinato l’isola”.
I membri dell’associazione musulmana condannano gli attentati e affermano di essere "uniti nel consolare e confortare le famiglie delle vittime” e che le loro “preghiere sono per il raggiungimento una pace genuina”.
Nell’ottobre 2008 il CBCS ha organizzato un “raduno” per la pace nella città di Marawi. In tale occasione l’associazione ha sollecitato l’Onu e la Conferenza delle organizzazioni islamiche a un intervento immediato per la risoluzione pacifica del conflitto. Ciò ha permesso la ripresa del dialogo tra il Moro Islamic Liberation Front e il governo di Manila, tutt’ora in corso.
Il Consortium of Bangsamoro Civil Society è un gruppo di organizzazioni che raccoglie al suo interno 168 Ong musulmane e diverse associazioni. Esso è da anni attivo nel processo di pace tra il Milf e l’esercito filippino.