Musulmani chiedono di usare la cattedrale di Cordoba per la preghiera
Cordoba (AsiaNews) - Mansur Escudero, Segretario generale del Consiglio islamico spagnolo, ha annunciato di aver presentato al Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso la richiesta di definire la cattedrale cattolica di Cordoba come la prima chiesa al mondo dove cristiani e musulmani possono pregare insieme. Questo è l'episodio più recente di un problema che dura da almeno 10 anni.
L'antichissima moschea ora cattedrale di Cordoba (cfr. Scheda) è uno dei più preziosi gioielli architettonici al mondo. La sua costruzione risale all'VIII secolo ed è stata restaurata in molti periodi . Dopo la conquista della città da parte di Ferdinando III, nel 1236, la moschea è stata riconsacrata come cattedrale. La parte più importante della struttura, ai fini della preghiera islamica, è il mihrab, la nicchia lungo il muro sud-occidentale che indica la direzione della Mecca. Nella ex moschea di Cordoba il mihrab non è al centro della cattedrale, ciò che secondo i musulmani, permette alla comunità islamica di pregare senza disturbare le cerimonie. Cordoba ha già una moschea, ma è insufficiente: la comunità musulmana, di 500 persone, è attualmente in crescita anche grazie a conversioni di spagnoli all'Islam. Per questo i musulmani del luogo continuano a richiedere l'uso della cattedrale.
Le autorità comunali di Cordoba in mano ai socialisti e alla Izquierda Unita (IU) sostengono l'iniziativa e hanno preparato una mozione di sostegno alla richiesta fatta dai musulmani al vescovo della città, Juan Jose Asenjo Pelegrino. La polemica si è complicata quando il sindaco di Cordoba, Rosa Aguilar, della IU, lo scorso 15 aprile ha detto che non è il momento giusto per discuterne. Molti pensano che la Aguilar sia a favore della mozione islamica, anche se lei ha precisato che la proposta del doppio uso della chiesa è stata fatta solo dal gruppo musulmano, senza alcuna influenza né da parte della giunta, né da parte di altre persone del comune. E ha precisato che i suoi assessori sono "persone serie che conoscono e comprendono il momento in cui viviamo".
Ad ogni modo, membri del partito socialista e dell'IU hanno mostrato la loro simpatia verso la proposta dei musulmani, dicendo che in tal modo si compie un gesto verso il dialogo interreligioso ed ecumenico. "Noi speriamo di vedere Cordoba come un luogo per l'incontro delle fedi", ha dichiarato Antonio Hurtado, portavoce dei socialisti locali.
Il vescovo di Cordova, finora ha tenuto una posizione molto discreta. Egli ha detto che la dicoesi "deve essere molto prudente" riguardo alla petizione islamica e che i musulmani non devono sperare in una risposta immediata. Intanto il personale della sicurezza della cattedrale vigila che nessun musulmano entri a pregare nell'area della cattedrale, fatto che si è verificato molte volte in passato.
In mezzo a tante contraddizioni, il fatto certo è che il dibattito sull'uso interreligioso della Cattedrale di Cordoba è riemerso proprio a un mese dall'attacco terrorista di Madrid, avvenuto lo scorso 11 marzo. Interessante è anche un video trovato dalla polizia, di proprietà dei sospetti terroristi che si sono fatti esplodere per sfuggire all'arresto. In questa videocassetta uno di loro ricorda chiaramente: "Voi tutti sapete della crociata spagnola contro i musulmani, l'espulsione da El-Andalus Non è stato tanto tempo fa".
E non è meno significativo che il dibattito ha luogo in una città con una forte presenza culturale islamica: a Cordoba vi è la prima università islamica della Spagna e ad Aldomovar del Rio, una città a 24 km, si trova il Centro islamico internazionale Internet della Fondazione Roger Garaudy (Garaudy è uno studioso francese marxista, convertito all'Islam). E Cordoba è una città che a diversi musulmani evoca gli splendori del passato
Sono soprattutto i 20 mila convertiti spagnoli all'Islam a premere per l'uso della cattedrale da parte loro.
Tanti immigrati musulmani sono più preoccupati di "ricostruire il rapporto con gli spagnoli e far sì che i nostri membri possano vivere normalmente", ha detto Kamal Rahmouni, portavoce di una comunità marocchina e capo di un'associazione di lavoratori migranti. Egli chiede però che vi sia una commissione per al supervisione degli imam e delle moschee in Spagna. Molte delle 200 moschee spagnole sono finanziate dall'Arabia Saudita, che tende a promuovere un islam wahabita radicale. "Il 90% dei 500 mila musulmani della Spagna vengono dal Marocco, non dall'Arabia Saudita", egli ha detto. "Dobbiamo insegnare una forma di Islam più moderato".