Muove i primi passi la ricostruzione del santuario di La Vang
di J.B. VU
Architetti e imprese hanno preso visione dei requisiti richiesti ai progetti di quello che sarà il Centro nazionale dei pellegrinaggi mariani, con la più grande chiesa del Paese. Eretto nel 1798, il santuario à stato più volte distrutto e ricostruito, condividendo la sorte dei cattolici vietnamiti, che ogni anno vi si recano a centinaia di migliaia.
Ho Chi Minh City (Asianews) – Il santuario nazionale mariano di La Vang sarà la più grande chiesa del Vietnam - potrà ospitare 5mila fedeli – e “non sarà solo un’opera di architettura moderna e bella, ma anche l’espressione dell’architettura e della cultura del nostro Paese”. Parla così, ad AsiaNews il segretario del Comitato per l’arte sacra della Conferenza episcopale vietnamita, padre Vincent Pham Trung Thanh, superiore provinciale dei redentoristi.
Eretto nel 1798, meta per secoli di centinaia e centinaia di migliaia di vietnamiti, il santuario fu distrutto più volte, l’ultima nel 1972, durante la guerra. L’anno prossimo comincerà la costruzione di quello che diverrà un Centro nazionale per i pellegrinaggi e già lo scorso 8 marzo ha visto a presenza di archiitetti e imprese, venuti a conoscere i particolari dei progetti da presentare.
Come ha spiegato nell’aprile passato mons. Etienne Nguyên Nhu Thê, arcivescovo di Hue, grazie a un negoziato col governo, è stata ottenuta la restituzione di quasi tutto il terreno già appartenente al santuario mariano, pari a circa 34 ettari. Le autorità hanno anche accolto l’idea di realizzare sul terreno un centro di pellegrinaggi della Chiesa cattolica del Vietnam. Il progetto, illustrato dall’arcivescovo, prevede che nel luogo, oltre alla grande basilica, ci saranno un centro congressi, che avrà 3mila posti, una cappella per l’adorazione del Santissimo, un luogo per le confessioni, un centro per ritiri con 400 posti. Il governo, da parte sua, provvederà alla realizzazione di strade e altre infrastrutture.
La spesa prevista è di circa 25 milioni di dollari. “E’ un progetto – dice padre Dominique Phan Hung, presidente del Comitato di gestione e amministrazione – per il quaale avremo bisogno del contributo di tutti i cattolici vietnamiti, in patria e all’estero”.
Che da sempre hanno nel cuore la “Signora di La Vang”. Dal 1864, quando Le Tien Thin PX, capo della comunità di Co Vu organizzò un pellegrinaggio per 30 fedeli, sono stati innumerevoli coloro che hanno attraversato foreste montagne per arrivare da Nostra Signora.
Il santuario ha condiviso la storia del Vietnam e dei cattolici di questo Paese. Così, nel 1885, sotto il regime di Van Than, per tre volte è stato incendiato, mentre i fedeli venivano minacciati e uccisi. Nel 1894, padre Patinier Kinh, parroco di Co Vu, responsabile della zona di Quang Tri, ove sorge il santuario, scriveva che “nel 1885 il santuario e la parrocchia non sono sfuggiti al ‘disastro’. Quando è tornata la tranquillità. mi sono affrettato a costruire una chiesetta”. “Ho chiesto a tutti i fedeli – continua il racconto del parroco – di dare il loro aiuto per portare il legname sulla montagna. Nel giorno stabilito, tutti i miei parrocchiani si sono riuniti e hanno percorso sei miglia per ricostruire la chiesa”. Nello stesso anno, il vescovo Caspar Loc decise di ricostruire il santuario, che ebbe un tetto di tegole ed era disegnato secondo lo stile vietnamita. Fu nuovamente distrutto durante la guerra del 1925.
Il 22 agosto 1961, papa Giovanni XXIII promosse il santuario a basilica.
Oggi del santuario, distrutto nel 1972, possiamo vedere solo il campanile. Ma ogni anno centinaia di migliaia di persone vengono a pregare Nostra Signora di La Vang. “Quando andiamo al santuario - disse nel 1988 Giovanni Paolo II - andiamo per affidare a Nostra Signora tutte le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre speranze”
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