Muore monaca tibetana. Era in prigione per una protesta a favore del Dalai Lama
Dharamsala (AsiaNews) – Una monaca tibetana, arrestata mesi fa per una protesta a Karze, è morta in circostanze non chiare. La famiglia non ha potuto riavere il corpo della defunta per un’autopsia.
Yangkyi Dolma, 33 anni, monaca tibetana di Karze (in cinese: Ganzi), era stata arrestata il 24 marzo scorso ed è morta ieri all’ospedale di Chengdu (Sichuan). Secondo fonti citate dal Tibetan Centre for Human Rights and Democracy (Tchrd), il corpo di Dolma non è stato ancora riconsegnato alla famiglia e non è chiaro se è avvenuta un’autopsia per stabilire le cause della morte.
Fonti del Tchrd affermano che lo scorso 3 dicembre la Pubblica sicurezza di Karze aveva avvertito i familiari sulle cattive condizioni di salute della monaca. La famiglia, viaggiando anche di notte è giunta a Chengdu ieri mattina presto, dove è stata data loro la notizia della morte di Yangkyi Dolma.
Il 24 marzo scorso, Yangkyi Dolma e Sonam Yangchen, del monastero di Lamdrag (Karze, prefettura autonoma tibetana nella provincia del Sichuan) hanno protestato in modo pacifico nella piazza del mercato di Karze chiedendo un “presto ritorno del dalai Lama in Tibet” e “diritti umani e libertà religiosa per i tibetani”. Almeno 50 poliziotti e personale della sicurezza hanno accerchiato le due monache e dopo averle picchiate con sbarre e bastoni elettrici, le hanno imprigionate. Il giorno seguente la famiglia di Yangkyi Dolma ha subito perquisizioni e interrogatori.
A tutt’oggi, mentre si sa della morte di Yangkyi Dolma, non si conosce nulla sulla sorte di Sonam Yangchen
27/05/2020 11:23