Mullikulam, la prima messa fra i profughi dopo cinque anni
Mannar (AsiaNews) - Per la prima volta dopo cinque anni, i profughi di Mullikulam (distretto di Mannar, Northern Province) hanno celebrato la loro festa parrocchiale, nella chiesa Regina del Cielo. Alla presenza di quasi 1000 persone, il vescovo di Mannar mons. Rayappu Joseph ha officiato la messa, chiedendo ai fedeli di pregare per la comunità, affinché possa tornare nella sua terra e vedere garantiti i propri diritti di cittadini dello Sri Lanka. Una delegazione di 150 cattolici del sud, laici e religiosi, hanno partecipato alla festa per esprimere la loro solidarietà ai profughi. La festa cade il 26 agosto.
Cacciati dal villaggio di Mullikulam per la prima volta 20 anni fa, dalla fine di giugno 215 famiglie (quasi 400 persone) sono costrette a vivere nella giungla di Marichchikattu, tra zanzare, elefanti e serpenti, con due soli bagni e senza possibilità di pescare o coltivare la terra. In teoria, il loro trasferimento in questa foresta rientra nel programma di reinsediamento del governo, previsto per gli sfollati interni (Internally Displaced People, Idp) della guerra civile.
Mons. Joseph ha celebrato la messa insieme a p. Sarath Iddamalgoda e a un altro sacerdote, anch'egli originario di Mullikulam. Pronunciata in lingua tamil, nella sua omelia il vescovo ha parlato della condizione in cui vive la comunità, e le difficoltà che affronta giorno dopo giorno. "Questa gente - ha spiegato - chiede solo di non essere privata dei propri diritti di base. Al governo non chiedono altro che poter vivere nelle loro case e nel loro villaggio".
Al termine della festa, i cattolici del sud hanno visitato il luogo in cui vivono i profughi, all'interno della giungla. Ad AsiaNews, la delegazione ha definito quanto visto "un insulto per ogni essere umano. È una grave ingiustizia che il governo dica di aver reinsediato quasi il 98% degli Idp. È una menzogna. Perché il governo sta ingannando questa gente?". Congedando le suore e i sacerdoti cattolici del sud, mons. Rajappu Joseph ha chiesto loro di domandare al card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, di prendere a cuore il caso di Mullikulam.