Mubarak responsabile degli 846 uccisi a piazza Tahrir
Secondo il documento, gli agenti del regime hanno sparato contro la folla, mirando soprattutto a coloro che tentavano di filmare gli eventi dai loro balconi e tentato di schiacciare i manifestanti con i blindati, cavalli e cammelli. Il regime avrebbe fatto ricorso ai cecchini per colpire i rivoltosi come dimostrano le ferite d’arma da fuoco alla testa e al petto trovate sui corpi delle vittime.
J. Marwan Omar, segretario generale della commissione, afferma che “per usare munizioni contro i manifestanti è necessario ottenere l'approvazione preventiva del presidente”. Omar sottolinea che le manifestazioni sono durate diversi giorni e quindi l’ordine di sparare sulla folla era già stato dato in precedenza. Il giudice conferma che gli autori sono stati identificati e ora dovranno rispondere delle violenze.
A tutt’oggi, per la repressione violenta delle manifestazioni di piazza Tahrir sono sotto processo: Mubarak , i suoi due figli, l’ex ministro degli Interni Habib el-Adli e oltre dieci fra funzionari di polizia e membri del National Democratic Party (Ndp), partito dell’ex presidente.