30/11/2012, 00.00
VIETNAM
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Movimento buddista: Hanoi impone una stretta sulla libertà religiosa

L’allarme proviene dall’ International Buddhist Information Bureau (Ibib), con base a Parigi. Il governo ha emanato un decreto, in vigore dal primo gennaio, che istituisce maggiori controlli in tema di culto. E le autorità godranno di un margine di manovra “più ampio” per colpire quanti non sottostanno alle regole.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Le nuove regole imposte dal partito comunista in Vietnam forniscono maggiori poteri allo Stato, per soffocare la libertà religiosa e di diritti dei fedeli. È l'allarme lanciato dall'International Buddhist Information Bureau (Ibib), organismo con base a Parigi, in Francia; il nuovo Decreto 92 - avvertono - è fonte di "profonda preoccupazione" perché restringe le attività dei cittadini e permette alle autorità un "più ampio margine di manovra" nel colpire quanti non vogliono sottostare alle direttive del partito unico. In un comunicato gli attivisti di Ibib sottolineano che la norma "aggiunge una parvenza di legalità" a una politica di "repressione della religione, pianificata fra le più alte sfere del partito comunista e dello Stato". Lo scopo, aggiungono, è quello di mettere le religioni "sotto lo stretto controllo del Partito comunista".

Il Decreto 92 prevede procedure attraverso le quali le organizzazioni religiose possono registrare la loro attività, i luoghi di culto, i membri del clero e ottenerne il "riconoscimento ufficiale". Una stretta ulteriore in un settore, quello della religione, nel quale Hanoi applica da decenni un "monitoraggio" costante.

Il governo vietnamita riconosce 31 organizzazioni religiose, in rappresentanza di 11 diverse fedi tra cui buddisti, cattolici, protestanti e tradizioni locali fra cui Cao Dai e Hoa Hao. Tuttavia, i gruppi "fuorilegge" come la case di preghiera cristiane e la Chiesa unificata buddista del Vietnam (Cubv), affiliata a Ibib, sono bandite e il loro culto contrario alle norme della nazione in materia di culto. Il decreto emanato dal Primo ministro Nguyen Tan Dung l'8 novembre scorso entrerà in vigore a partire dal primo gennaio. Secondo il movimento internazionale buddista parigino, Hanoi vuole introdurre "le direttive del Partito comunista per accrescere il controllo dello Stato sulle attività religiose".

La Chiesa unificata buddista del Vietnam (Cubv), non riconosciuta dal governo, è stata la principale organizzazione buddista nel Vietnam meridionale e centrale fino al 1975, quando il governo ha assunto la diretta amministrazione di tutte le sue proprietà e istituzioni. Nel 1981, in seguito al suo rifiuto di sottomettersi al Partito comunista, il governo l'ha sciolta e sostituita con la Chiesa buddista vietnamita, di fatto controllata dallo Stato, ma la Cubv non ne ha mai riconosciuto l'autorità e non ha smesso la sua attività religiosa. Dagli anni '90 molti monaci sono stati arrestati, mentre il "Supremo Patriarca" Thich Huyen Quang - morto nel luglio 2008 - è stato spesso minacciato per la sua opposizione al governo e ha trascorso lunghi periodi agli arresti domiciliari nella sua pagoda.

 

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