Mosul, ucciso un commerciante cristiano mentre i fedeli festeggiano il nuovo arcivescovo
Esecuzione a sangue freddo di un 52 enne siro-cattolico, sposato e padre di due figlie. Fonti locali denunciano: un nuovo attacco per spingere i cristiani verso la piana di Ninive. Ieri mons. Emil Shimoun Nona, nuovo arcivescovo di Mosul, ha fatto il suo ingresso nella diocesi.
Mosul (AsiaNews) – Nuovo attacco contro la comunità cristiana a Mosul, mentre i fedeli festeggiavano l’insediamento del nuovo arcivescovo diocesano. Ieri mattina è stato ucciso a sangue freddo un cristiano di 52 anni, sposato e padre di due figlie. L’omicidio è avvenuto in concomitanza con l’ingresso di mons. Emil Shimoun Nona in città; alla cerimonia hanno partecipato personalità del governo locale e leader della comunità musulmana.
Fonti di AsiaNews a Mosul, che chiedono l’anonimato per motivi di sicurezza, parlano di “una persecuzione che prosegue nell’indifferenza generale”. Ieri mattina Saadallah Youssif Jorjis, 52 enne siro-cattolico, è stato ucciso a colpi di pistola. L’uomo, sposato e padre di due figlie, era proprietario di un negozio di frutta e verdura nel quartiere di Taqafa, nei pressi dell’università. “La moglie è infermiera – aggiungono le fonti – mentre Saadallah Youssif Jorjis possedeva un’attività commerciale vicino alla sua abitazione”.
L’omicidio di ieri segue di pochi giorni un’altra “esecuzione mirata”. Il 12 gennaio scorso un gruppo armato ha ucciso Hikmat Sleiman, 75 anni, anch’egli proprietario di un piccolo negozio di verdura. Il progetto di “pulizia etnica” in atto oggi a Mosul, aggiungono le fonti di AsiaNews, è “molto simile a quanto è accaduto nel 2008”, quando morirono diversi fedeli, sacerdoti e l’ultimo arcivescovo diocesano, mons. Paul Faraj Rahho. “Vogliono spingere i cristiani verso la piana di Ninive – spiegano – e la comunità ha perso la fiducia nel futuro”.
Ieri mattina, intanto, ha fatto il suo ingresso nella diocesi mons. Emil Shimoun Nona, la cui nomina del Sinodo dei vescovi della Chiesa Caldea è stata approvata il 13 novembre scorso da papa Benedetto XVI. Alla cerimonia hanno partecipato leader politici locali ed esponenti della comunità musulmana. Dal 13 marzo 2008 l’arcidiocesi di Mosul era senza pastore, in seguito alla morte di mons. Rahho mentre si trovava nelle mani dei sequestratori. La comunità cristiana aspettava con “ansia e gioia” l’arrivo del nuovo pastore, ma “l’ennesimo omicidio ha macchiato la giornata di festa”.(DS)
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