Mosca, un parco al posto della nuova moschea
Le autorità abbandonano il progetto di un nuovo luogo di culto per i musulmani della capitale, che aveva provocato proteste e tesioni Il prefetto: l’area “non è adatta”.
Mosca (AsiaNews) – La ‘moschea della discordia’, la cui costruzione aveva provocato l’anno scorso proteste di piazza e tensioni tra le autorità e la comunità musulmana moscovita, non vedrà mai la luce. Su viale Volga, al posto del nuovo luogo di culto richiesto dai fedeli di Maometto, verrà costruito un parco. La proposta è stata avanzata il 19 agosto dal prefetto del distretto sud-occidentale di Mosca, come riporta l’agenzia Sova Center, che monitora le notizie legate alle diverse religioni in Russia.
Il prefetto Vladimir Zotov ha suggerito al sindaco, Sergei Sobianin, di abbandonare il progetto della moschea - promessa ai musulmani già dall’ex primo cittadino Yuri Luzhkov - perché “l’area non si presta a costruzioni di tale portata, mancando di servizi pubblici”. Sobianin, riportano le agenzie, ha accolto con favore la proposta del prefetto, sperando così di chiudere definitivamente un capitolo che aveva provocato minacciose tensioni a Mosca, città dove le questioni religiose rischiano sempre di esplodere in scontri violenti.
A ottobre 2010, dopo l’annuncio del progetto della nuova moschea con annesso centro coranico, i residenti del quartiere Tekstilschiki si erano mossi in tutti i modi per impedire che il progetto andasse a termine. Sostenuti anche da organizzazioni ortodosse e nazionaliste, i moscoviti avevano anche lanciato un appello al presidente Dmitri Medvedev perché scongiurasse il rischio che “un conflitto sociale si trasformasse in uno scontro interreligioso”.
Già alla precedente amministrazione, il Consiglio dei mufti aveva chiesto di avere un nuovo luogo di culto per ospitare la comunità di fedeli in continua crescita nella capitale. Secondo i firmatari dell’appello, però, la moschea “creerebbe solo problemi di parcheggio e rappresenterebbe una minaccia per i padroni dei cani”, animali ritenuti incarnazione del diavolo dai fedeli dell’islam.
Ma non sono solo i musulmani ad avere problemi a Mosca. Nonostante il via libera del sindaco alla costruzione di 200 nuove chiese ortodosse, proteste dei cittadini e difficoltà burocratiche stanno ritardando in molti casi l’avvio dei lavori. (N.A.)
Il prefetto Vladimir Zotov ha suggerito al sindaco, Sergei Sobianin, di abbandonare il progetto della moschea - promessa ai musulmani già dall’ex primo cittadino Yuri Luzhkov - perché “l’area non si presta a costruzioni di tale portata, mancando di servizi pubblici”. Sobianin, riportano le agenzie, ha accolto con favore la proposta del prefetto, sperando così di chiudere definitivamente un capitolo che aveva provocato minacciose tensioni a Mosca, città dove le questioni religiose rischiano sempre di esplodere in scontri violenti.
A ottobre 2010, dopo l’annuncio del progetto della nuova moschea con annesso centro coranico, i residenti del quartiere Tekstilschiki si erano mossi in tutti i modi per impedire che il progetto andasse a termine. Sostenuti anche da organizzazioni ortodosse e nazionaliste, i moscoviti avevano anche lanciato un appello al presidente Dmitri Medvedev perché scongiurasse il rischio che “un conflitto sociale si trasformasse in uno scontro interreligioso”.
Già alla precedente amministrazione, il Consiglio dei mufti aveva chiesto di avere un nuovo luogo di culto per ospitare la comunità di fedeli in continua crescita nella capitale. Secondo i firmatari dell’appello, però, la moschea “creerebbe solo problemi di parcheggio e rappresenterebbe una minaccia per i padroni dei cani”, animali ritenuti incarnazione del diavolo dai fedeli dell’islam.
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