Mosca, l’enciclica ‘Fratelli tutti’ pubblicata da un’editrice islamica
“Vse Bratja” è la versione russa dell’enciclica papale. Alla presentazione, il messaggio di Francesco e del Gran Mufti di Russia, Ravil Gajnutdin. Sono intervenuti il nunzio a Mosca, il vicepresidente dell’Amministrazione religiosa dei musulmani, personalità politiche, rappresentanti cattolici ed ebrei.
Mosca (AsiaNews) - Il 3 marzo, nel centro culturale cattolico Pokrovskye Vorota, è stata presentata l’enciclica papale Fratelli tutti in versione russa (“Vse Bratja”), che Francesco ha dedicato alla fraternità e alla concordia sociale universale. L’enciclica è stata pubblicata in Russia dall’editrice islamica Medina, con la collaborazione del Muslim International Forum, sotto l’egida dell’Amministrazione religiosa dei musulmani di Russia.
In occasione della presentazione, papa Francesco ha inviato un messaggio in cui si congratula per l’iniziativa dei musulmani russi, che per lui è stata “una gioia inattesa”. Il pontefice ha osservato che “la riflessione e il dialogo su questa enciclica può che essere d’aiuto non soltanto nella Federazione russa, dove il dialogo tra cristiani e musulmani è destinato a crescere, ma anche per tutta la famiglia umana. In verità, nel mondo globalizzato e variamente collegato in cui viviamo, quello che viene realizzato in un angolo ha conseguenze dappertutto”. Secondo Francesco, il dialogo interreligioso parte dal riconoscimento dell’unico Padre celeste: “e se noi tutti siamo figli dell’unico Padre, allora ci possiamo chiamare fratelli, e soprattutto vivere come tali”.
Alla presentazione è intervenuto il nunzio apostolico a Mosca, monsignor Giovanni D’Aniello, che ha dato lettura del messaggio papale e ha rivolto un saluto al capo dei musulmani russi, il Gran Muftì Ravil Gajnutdin, ringraziandolo per un evento di così grande significato. Secondo D’Aniello, “l’apertura comune ci permette di comprenderci e apprezzarci l’un l’altro, perché l’autentico amore, ispirato da Dio, non può non generare nei cuori di tutti noi il desiderio dell’aiuto reciproco, nonostante le differenze che ci possono caratterizzare, che invece di essere degli ostacoli, diventano in realtà degli elementi che ci arricchiscono”.
Da parte musulmana il vice-presidente dell’Amministrazione, il muftì Ildar Aljautdinov, ha letto a sua volta il messaggio inviato da Gajnutdin, ringraziando il papa Francesco, chiamato “il nostro onorabilissimo fratello, leader spirituale dei cattolici di tutto il mondo e capo della Chiesa cattolica”. Per il Gran Muftì, “la mano dell’amicizia e della pace, che il papa di Roma ha teso al mondo islamico già nel 2019 nella penisola araba, è stata accolta da noi, musulmani dell’area eurasiatica, con rispetto e riconoscenza” (…) “Noi accogliamo questo gesto di buona volontà, unico nella storia, e proclamiamo la nostra volontà di procedere mano nella mano con i nostri fratelli cristiani, per raggiungere la pace e la giustizia”.
È poi intervenuto all’incontro anche il presidente del Comitato della Duma di Stato per le questioni della nazionalità, Valerij Gazzaev, secondo il quale “mai come oggi noi siamo chiamati a custodire e rafforzare la pace e la concordia universale, aiutando ad armonizzare le relazioni interetniche e interconfessionali, sostenendo un dialogo costruttivo tra i rappresentanti delle diverse culture e società etniche”.
Il Gran Rabbino di Russia, Adolf Šayevič, ha ringraziato a sua volta il Muftì per l’iniziativa dell’edizione russa dell’enciclica, esprimendo il suo apprezzamento per i suoi contenuti, che esaltano i sentimenti di fraternità e amore tra i seguaci di tutte le religioni abramitiche.
Un altro esponente dell’ebraismo, il Rabbino Militare Aaron Gurevič, ha osservato a sua volta che l’enciclica “è un documento programmatico, che stimola all’unione sociale, ma anche alla discussione teologica. Il monoteismo condanna gli idoli del mercato e della politica. Questo riguarda tutte le confessioni religiose, a partire da quella abramitiche, e ci spinge a chiederci qual è il nostro posto nel mondo che cambia così rapidamente… la Fratelli tutti è un appello ad essere onesti nei confronti di sé stessi, nelle proprie preghiere e verso le società e i popoli con i quali dobbiamo collaborare”. Gurevič ha letto il saluto del presidente della Federazione delle comunità ebraiche di Russia, Aleksandr Boroda, in cui si osserva che “le relazioni interreligiose in Russia oggi si trovano a un livello molto elevato, e possono essere motivo di orgoglio nella nostra società”.
La presentazione è stata moderata dal direttore del centro culturale Jean-Francois Thiry e da Damir Mukhetdinov, capo-redattore di Medina. Sono intervenuti anche il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Russia, l’arcivescovo Paolo Pezzi; il presidente del Consiglio patriarcale ortodosso per i rapporti con l’Islam, lo ieromonaco Grigorij Matrusov; il presidente dell’Associazione russa per la difesa della libertà religiosa, Sergej Mel’nikov; il presidente del Forum Musulmano Europeo, Abdul-Vakhed Nyyazov. Erano presenti diversi ambasciatori, studiosi e giornalisti, tra cui l’ambasciatore del Belgio Mark Michilsen, l’ambasciatore dell’Ordine di Malta Aimone di Savoia-Aosta e diversi diplomatici dei Paesi arabi.
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